«Non è questo il Lodigiano che vogliamo: è stata distrutta un’oasi naturale per dare spazio, ancora una volta, a case e villette».
La denuncia arriva dal consiglio direttivo della sezione lodigiana di Italia Nostra: sotto accusa c’è quel che sta accadendo a Santo Stefano, precisamente nell’area del Fughino, canale che rappresenta l’ultimo tratto della roggia Abbadessa che va ad immettersi nel colatore Gandiolo. Un canale, quello del Fughino, che Italia Nostra ricorda come una vera e propria oasi naturale, corso d’acqua dai numerosi meandri e dalla ricca vegetazione. «Risale a circa metà degli anni Novanta la scelta, pesantemente contestata dalle associazioni ambientaliste ma sostenuta da forti interessi economici, di tombinare il Fughino e di abbattere le querce secolari presenti sul canale», ricorda Italia Nostra. La quale, peraltro, lega la sua preoccupazioni a motivi di attualità. «Recentemente è stato tombinato un nuovo tratto del Fughino - dichiarano Italia Nostra - e sono in corso attività edilizie all’interno delle fasce di rispetto che non solo, nell’immediato, ostacoleranno la realizzazione di percorsi alternativi per smaltire le piene, ma impediranno definitivamente futuri interventi di rimozione delle tombinature eseguite e di ripristino e valorizzazione della rete idrografica». La denuncia è già stata portata all’attenzione del comune, che esclude però la presenza di qualsiasi illecito. «La tombinatura contestata da Italia Nostra risale ad un paio di anni fa ed è stata effettuata in risposta ad una situazione di pericolo immediato - interviene l’assessore all’urbanistica Enrico Curati-. Il fluire dell’acqua aveva praticamente eroso tutta la zona di scarpata». Del tutto conformi alle norme del vigente Piano regolatore secondo l’assessore, le attività edilizie contestate da Italia Nostra. «Le villette non si stanno assolutamente realizzando nelle fasce di rispetto - prosegue Curati -. La loro edificazione è ad almeno 5 metri dalla tombinatura del Fughino».
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
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