martedì 30 dicembre 2008

BUON 2009! - Le bollicine fanno festa sulla collina

San Colombano - Un trionfo gli spumanti locali e in vista c’è l’incremento della produzione.

Non conosce crisi il mercato delle bollicine: le vendite di spumante banino hanno tenuto o sono in aumento, e per il prossimo anno si attendono nuovi tipi e ancora più bottiglie. E dicembre è il periodo privilegiato per questo mercato: questo solo mese incide sulle vendite per percentuali che variano da produttore a produttore, ma sono comunque comprese tra il 30 e il 70 per cento dell’intero smercio annuale. Varie le fasce di prezzo per il consumatore: dai 4 ai 12 euro circa il prezzo della bottiglia, ovviamente in base a tipo ed etichetta.L’unico spumante a metodo classico champenois, con invecchiamento pluriennale in bottiglia, è il Domm dell’azienda agricola Nettare dei Santi di Riccardi, mentre gli altri spumanti sono a metodo charmat, con rifermentazione in autoclave di pochi mesi. Per entrambi, la base d’uva è il Chardonnay, a cui a volte è aggiunta una quantità minima di Pinot Nero. La novità in arrivo è poi il rosè, spumante a metodo charmat, di colore rosato, con una base di uva rossa vinificata in bianco, ovvero con una fermentazione senza le bucce delle uve. Riccardi ne ha già prodotte con successo 5mila bottiglie quest’anno e punta a 20mila per l’anno prossimo, mentre la Poderi di San Pietro lo sta sperimentando in queste settimane e deciderà la quantità solo dopo aver conosciuto i risultati qualitativi.Dall’azienda Nettare dei Santi arrivano sul mercato ogni anno 40 mila bottiglie o poco più, di cui la metà a metodo classico e l’altra a metodo charmat. «La crisi non tocca le bollicine - dice il patron dell’azienda Chicco Riccardi -. Le vendite sono simili a quelle degli altri anni, e per il futuro puntiamo ad ampliare la gamma, proprio a partire dalla produzione di rosè. La vendemmia 2008 ci consentirà poi di produrre le 20mila bottiglie di spumante classico che andrà in commercio nel 2012 come millesimato, ovvero realizzato con uve della stessa annata».L’anno prossimo dovrebbe arrivare un rosè anche per la Poderi di San Pietro, insieme a un nuovo extrabrut: i due nuovi prodotti affiancheranno il brut Ca’ della Signora, vinificato a metodo charmat e prodotto in circa 15mila bottiglie l’anno. Le vendite di bollicine per la Poderi sono cresciute di circa il 15 per cento, in linea con la ripresa commerciale della società dopo l’ingresso dei nuovi proprietari avvenuto in estate.Circa il 20 per cento in più di venduto ha fatto invece registrare a dicembre l’azienda agricola Angelo Panizzari. La produzione complessiva è di 7 mila bottiglie di spumante metodo charmat, a cui si affiancano 7 mila bottiglie di malvasia dolce spumantizzato. Infine, il Gruppo Vignaioli produce 4mila bottiglie l’anno di spumante secco proveniente da uve Chardonnay di produzione biologica certificata, uno spumante di grande struttura e 13 gradi alcolici in tavola. La produzione per il consumo legato alle feste è completata da 4 mila bottiglie di malvasia dolce biologica, un prodotto particolare, mosto parzialmente fermentato molto dolce e poco alcolico.
Fonte: Il Cittadino

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