Da via Di Vittorio l’appello per preservare la “striscia” verde sorta sull’ex canale navigabile: annunciata una raccolta di firme.I cittadini si mobilitano contro l’ipotesi di una lottizzazione.
«Caro sindaco, ci vorresti privare di questa striscia che non ti costa nulla, dando via libera alla concessione edilizia?».
L’interrogativo si alza da una residente di via Di Vittorio che insieme ad altri cittadini ha attivato una vera e propria mobilitazione popolare nel tentativo di preservare dalla colata di cemento la cosiddetta “Campagnetta”, che si estende sull’ex canale navigabile.
Tra le forme di mobilitazione viene annunciata una raccolta firme, promossa grazie alla collaborazione di alcuni commercianti della zona, nel tentativo di dar maggior diffusione.
In primo piano torna così il progetto fortemente contrastato da una parte della comunità che nel complesso conta circa 8mila residenti. Alcuni portavoce del popoloso quartiere avevano già espresso le proprie perplessità sul progetto di sviluppo urbano anche nel corso del consiglio comunale aperto che si è tenuto nei mesi scorsi in via Di Vittorio, quando non era ancora nota l’esistenza del disegno che apre una serie di prospettive temute dai residenti. In quell’occasione decollò un dibattito che ha poi raggiunto i banchi della politica, in consiglio comunale, per tornare di nuovo tra i cittadini, con un volantino firmato da Rifondazione comunista. Non solo.
Nella serata del 16 dicembre alle 21 il destino della Campagnetta sarà nuovamente protagonista di un confronto, che si terrà presso il salone Marchetti, promosso dalla forza di opposizione che ha divulgato un’informativa costellata di dati e numeri. Sul tappeto c’è la proposta edificatoria che il privato avrebbe presentato in comune: si parla, in base agli elementi resi noti per l’occasione, di case per 720 abitanti in più, che “mangerebbero” un centinaio di parcheggi in un’area già soffocata dalla carenza di posti auto. Si parla di uno schema edificatorio che ha già collezionato dissensi sia tra i politici, ma anche tra la cittadinanza, che teme l’ampliamento di un quartiere già caratterizzato dalla presenza di “giganti” di cemento dove vivono centinaia di famiglie.
Anche perché più cittadini significherebbe maggiore esigenza di servizi e incremento di traffico: tutto in un unico chilometro di territorio decentrato, peraltro alle prese da sempre con una serie di annosi problemi, in parte non ancora risolti. Tra le istanze degli abitanti e l’iniziativa del privato, forse potrebbe aprirsi uno spiraglio per un compromesso, che in ogni caso cancellerebbe il desiderio condiviso di lasciare quella fascia di terreno come uno sfogo, una sorta di “intervallo” alla sequenza di asfalto e cemento.
Da una parte c’è una proprietà che vuole cogliere l’occasione per costruire, sul fronte opposto ci sono i cittadini. «Chiedo - dice la residente che si è rivolta a sindaco e assessori con una missiva, che attende ancora risposta -, di rivedere e annullare il progetto di radere al suolo la Campagnetta, e di lasciarla così com’è: un parco spontaneo a disposizione di tutti a costi zero per la comunità».
Viene ricordato che l’area in questione, è «luogo di svago per tutti i residenti, dagli anziani ai bambini» e che «quell’area è diventata negli anni una sorta di orto botanico da salvaguardare e tutelare con boschi di querce, betulle, pioppi e altre specie».
Fonte: Il Cittadino
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