sabato 3 gennaio 2009

La grande musica di Sandonatopoli: Jethro Tull - Aqualung (Live)



Jethro Tull è un gruppo rock originario di Blackpool, in Inghilterra, fondato nel 1967 dallo scozzese Ian Anderson (flauto traverso e polistrumentista). La band prende il nome dal pioniere della moderna agricoltura, Jethro Tull (1674-1741). La loro musica è contraddistinta, soprattutto, dalla presenza dominante del flauto traverso, suonato dal carismatico leader Ian Scott Anderson. Inizialmente con uno stile blues, i Jethro Tull hanno attraversato la storia del rock, passando per vari generi, dal classico al folk rock, dal progressive alla musica etnica, dal jazz all'art rock. Hanno venduto più di 60 milioni di album in tutto il mondo.Inizialmente la band, capitanata sia da Ian Anderson che dal chitarrista Mick Abrahams, era sostanzialmente orientata verso il blues. Il loro primo album, This Was (1968), mise in fila una serie di brani rock-blues tra cui spicca Song for Jeffrey. Nel gruppo si aprì subito una discussione sulla direzione da prendere: vinse Ian Anderson e Mick Abrahams uscì dalla formazione andando a fondare i Blodwyn Pig con cui continuò la propria strada nel british blues.
I Tull si incamminarono lungo un percorso che flirta contemporaneamente con quattro stilemi che, con equilibri diversi nelle varie fasi della loro lunga vita, si possono individuare nella musica folk, nella musica jazz, nella musica classica, e ancora il blues, che resta comunque negli ingredienti della loro produzione. In quel periodo militò nella formazione per un breve periodo anche Tony Iommi, chitarrista dei Black Sabbath, prima dell'arrivo del futuro compagno di lungo tempo dei Jethro Tull, il chitarrista Martin Barre.La fama di Ian Anderson e compagni raggiunse ormai livelli stratosferici e i Tull diventano vere e proprie superstar. Con Thick as a Brick (1972) ritentarono la carta del concept album. Qui addirittura tutta la musica è unita in una sola grande suite, separata solo dal necessario cambio di facciata del disco. Ottima prova di grandissimo impatto e valore musicale. Thick as a Brick fu generalmente considerato il primo album strettamente progressive dei Jethro Tull, pur mantenendo, secondo lo stile del gruppo, forti connotazioni rock, blues e folk. La struttura delle tracce è inedita: il disco presentò un unico brano, suddiviso in due parti (senza una reale soluzione di continuità) solo per le esigenze tecniche del vinile (e successivamente riunificato nell'edizione in CD). Lo stesso schema verrà adottato successivamente dai Jethro Tull per l'album A Passion Play. Non sorprende che Thick as a Brick fosse un concept album; i testi furono presentati come opera di un immaginario bambino prodigio, il poeta Gerald Bostock. Nell'edizione originale, la copertina fu caratterizzata da un packaging decisamente insolito: il fronte era un intero quotidiano ripiegato e sfogliabile, un ipotetico St. Cleve Chronicle del 7 gennaio 1972. In prima pagina la notizia della premiazione dell'immaginario Gerald Bostock, poeta di solo otto anni soprannominato ironicamente il Little Milton e, all'interno, i testi dell'opera, confusi tra altri articoli. Si tratta ovviamente di una finzione che si inserisce nella miglior tradizione del humour britannico come rappresentato per esempio da Monty Python. Pare che l'idea di realizzare un concept album sia venuta a Ian Anderson in reazione ai critici che avevano etichettato come tale il precedente album del gruppo, Aqualung. Con Thick as a Brick Anderson volle prendere ironicamente le distanze dalla "moda" stessa dei concept album tipica del rock progressivo, portando l'idea al suo eccesso (un singolo, monolitico brano). Gli ascoltatori che padroneggiano la lingua inglese potranno anche apprezzare i numerosi elementi di sarcasmo e umorismo che caratterizzano i testi di quest'opera. Thick as a Brick venne generalmente considerato uno dei momenti più alti della carriera dei Jethro Tull e un perfetto esempio del particolarissimo approccio del gruppo al rock progressivo. Una versione ridotta di questa lunghissima suite costituì uno degli appuntamenti fissi delle esibizioni dal vivo del gruppo (celebre in particolare la versione live sul doppio Bursting Out).

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