venerdì 31 luglio 2009

San Donato - All’ombra delle Torri Lombarde c’è solo sporcizia e desolazione

«Non solo della libreria-caffè per il momento non c’è neanche lo straccio di un progetto, ma la zona è diventata sede di bivacchi e brutte frequentazioni». La denuncia pubblica riguardo lo stato in cui versa la struttura di piazza Bobbio si alza dall’esponente del Pdl, nonché ex vice sindaco, Guido Massera, il quale facendosi portavoce di un gruppo di cittadini del comparto residenziale, lamenta una serie di problemi di decenza e ordine pubblico. I riflettori si accendono su un indirizzo di San Donato ritenuto dalle alte potenzialità, che sorge nella felice posizione all’ombra delle Torri Lombarde e in fregio al Quartiere Affari, nelle vicinanze di un grosso supermercato. Da anni si parla di una libreria-caffè che all’attività commerciale abbini iniziative di tipo culturale ma, in attesa che l’ambiziosa prospettiva decolli, l’area in base a quanto segnalato dai residenti, sembra si sia ormai trasformata in un luogo di bivacco, punto di riferimento per chi, ben rifornito di bottiglie di birra, a tutte le ore del giorno e della notte approfitta del riparo a disposizione. Atteggiamenti che non solo contrastano con l’ordinanza comunale che vieta i bivacchi, eludendo anche il provvedimento riguardo il consumo di bevande alcoliche in aree ad uso pubblico, ma creano anche situazioni antipatiche, dovute al fatto che gli occupanti utilizzano gli spazi come servizi igienici. Pertanto, tra sonnolente pause sull’erba, brindisi, schiamazzi e alterchi, i frequentatori ormai affezionati a piazza Bobbio nel tempo non si sono certo guadagnati la simpatia degli altri residenti, i quali in questi anni avevano accarezzato ben altre soluzioni per far vivere quel tratto di San Donato. Il timore dei cittadini è che tra le case del quartiere in assoluto più nuovo della città, sorga un confine da non valicare, una zona da cui rimanere lontani. La vicenda ha ormai assunto i contorni di un problema, che è già rimbalzato nelle focose assemblee condominiali, con i suoi risvolti critici da risolvere con una certa urgenza. «La struttura - ricorda Massera -, che è di proprietà del Consorzio Quartiere Affari, fu concessa un anno fa al comune per la realizzazione della libreria, di cui non si sente più parlare. Il Consorzio deve quindi continuare ad affrontare spese, che alla fine gravano sui residenti, per assicurare manutenzione, evitando che il bene si trasformi in un esempio di degrado». Intanto, sia la costruzione che dovrebbe trasformarsi in un’attività commerciale, sia anche la zona circostante, come dimostrano le foto, tra scritte effettuate con le bombolette spray e altri segni lasciati di vandalismi, inizia a richiedere sempre maggiore attenzione.

Sull’ipotesi del negozio è calato il silenzio.

Il bando varato dal comune per individuare un privato disponibile a insediare una libreria-caffè è scaduto il 24 marzo, dopodiché su questo capitolo è calato il silenzio. La gara puntava ad affidare con una concessione decennale l’utilizzo dello spazio di piazza Bobbio, concesso in uso dal Consorzio Quartiere Affari al comune per la realizzazione del progetto. Gli ingredienti nella gara c’erano tutti: l’allestimento del negozio doveva abbinare all’aspetto commerciale la possibilità di ospitare eventi - come incontri con gli autori o lanci di novità editoriali - rivolti al pubblico locale. La differenza doveva farla la presenza di un punto di ristoro, che avrebbe consentito di colmare una lacuna dell’offerta commerciale del Sudmilano - dove è assente una vera e propria libreria -, assicurando alla clientela una cornice piacevole. L’idea, che è in auge da 5 o 6 anni, in campagna elettorale era stata rilanciata da entrambi i candidati sindaci dei principali schieramenti, che su questo punto si erano assunti un impegno nei confronti della città. Ma l’iter si è rivelato macchinoso e dai risultati ancora incerti, sebbene non si possa escludere che il bando sia andato a buon fine e che a partire da aprile ci sia un privato che abbia fornito le garanzie richieste, pronto a investire in quell’edificio, corrispondendo al comune un canone annuo intorno ai 5mila euro. Un accordo simile, del resto, è stato stretto alcuni anni fa con i gestori della velostazione, che fanno andare avanti l’attività, rispondendo alle esigenze manifestate quando fu firmato l’accordo dai vertici del municipio. Se così fosse, l’aggiudicatario sino a ora non ha dato quei segnali che forse la gente si aspettava di vedere, mentre nel caso in cui l’ingranaggio si fosse inceppato, magari con un bando andato deserto, la burocrazia dovrebbe ricominciare da capo. Fatto sta che l’argomento non è di interesse esclusivo dei cittadini delle Torri Lombarde, i quali puntano soprattutto alla riqualificazione degli spazi, bensì coinvolge anche i tanti sandonatesi che apprezzerebbero l’opportunità di partire alla caccia di un buon libro, muovendosi tra classici e novità, in un nuovo punto di riferimento con qualche punto in più rispetto ai negozi tradizionali. Fonte: Il Cittadino

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