sabato 12 settembre 2009

I Comuni del basso lodigiano - Terranova dei Passerini

Paesaggio


E’ posto nelle vicinanze della località dove il colatore della Muzza si getta attraverso la cosiddetta “regona” per raggiungere l’Adda.Fu feudo di Cosimo Castiglioni (cittadino di Firenze) per diploma 12 luglio 1682. Vi si stanziarono i Lanzichenecchi avviati all’assedio di Mantova (1629-30). Ha un antico oratorio detto “della Visitazione”.Comprende parecchie frazioni importanti. Ricorderemo Biraga. Il 15 luglio 1682 fu investito di questo feudo il predetto conte Castiglioni. Poi questi luoghi passarono alla famiglia Stampa fino all’estinzione dei feudi.Vi possedette anche il Monastero Maggiore di Milano per eredità di una monaca, figlia di Antonio Birago. I territori di Terranova, Sant’Alberto e Biraga costituivano l’antica corte de Tillio. Nel Sinodo III del vescovo Michelangelo Seghizzi (1619) si registra l’oratorio di San Giovanni Battista de Attilio, corruzione di DeTillio. Idelbrando di Comazzo, unitamente ai beni che aveva assegnato il 23 dicembre 1039 al Monastero di San Vito da esso fondato, lasciò ad esso anche la corte di Tillio.Alla Biraghina (dove appunto il colatore della Muzza fa gomito verso nord per proseguire sull’Adda) si notano cascate rilevanti sotto il ponte che da questa frazione prende il nome.Cascina dei Passerini, particolarmente devota a San Teodolo, Vescovo di Sion, Vantava una campana miracolosa contro la grandine, nella quale era fama fosse inserito un frammento della originaria campana del Santo da lui stesso donata. Cascina dei Passerini pare anche anticamente si chiamasse Caput Augusti.Nel secolo XVI Cascina dei Passerini era feudo dei Triulzi, unitamente a Codogno e San Fiorano, ma morto il principe Antonio Teodoro Trivulzio, il feudo passò al giureconsulto Cesare Lambertengo, della corte di Spagna, e per lui venne innalzato a contea il 12 dicembre 1684. Nel 1633 faceva comune con San Giacomo in Campagna; nel 1787, Cascina dei Passerini apparteneva alla duchessa Moles; nel 1811 fu aggregato al Comune di Casalpusterlengo; il 12 febbraio 1816 tornò a far comune a se; nel 1869 fu concentrato con Terranova.Importante, pure, dal lato storico, la frazione di Roverado, ricordata fra i beni dell’arcivescovo di Milano Ariberto da Intimiano(1034). Roverado fu, prima feudo dei Triulzi; il 22 settembre 1684 il feudo fu conferito ad un Imbonati, questore delle rendite ordinarie, nominato conte il 24 febbraio 1685.Alla frazione Sant’Alberto sorse un ospedale ricordato già nel 1189. I beni di quest’ospedale, verso l’anno 1337, vennero incorporati con quelli dell’ospedale di San Bassiano(lodi), e quindi livellati nella casa Biraghi, milanese. Passarono quindi ai Sommariva, ai Cadamosto, ai Grassi di Castiglione, ai Cotta: e, nel XVI secolo, furono confiscati dal celebre maresciallo di Francia, Odetto de Foix.La chiesa parrocchiale è sita nella località cascine dei Passerini ed è intitolata a San Giacomo Maggiore Apostolo. E’ una costruzione settecentesca a tre navate, con una decorazione affrescata rococò, purtroppo pesantemente ritoccata; notevoli l’organo, con una splendida balaustra in legno e bronzo, ed il gruppo ligneo della Crocifissione, con l’Addolorata e San Giovanni in una nicchia sopra l’altare maggiore.Altri piccoli oratori , in gran parte semiabbandonati , sono sparsi nelle varie frazioni: quello di Sant’Antonio da Padova, tuttora officiato, a San Giacomo, la chiesetta della Natività di Maria a Fornaci e quella di San Giacomino e San Giacomo Campagna.

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