Il progetto del canale navigabile torna a far parlare di sé e questa volta, cartina alla mano, persino con un nuovo tragitto su cui far scivolare le merci. Nella giornata di ieri, i “big” che vorrebbero collegare via acqua Cremona e Milano si sono dati appuntamento direttamente sul posto: il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, ha infatti incontrato il leader della Lega nord nonché ministro delle Riforme Umberto Bossi, il sottosegretario Roberto Castelli, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, gli assessori regionali Davide Boni e Raffaele Cattaneo, l’ex ministro alle infrastrutture Lunardi. All’appuntamento erano presenti anche il presidente della provincia di Cremona Massimiliano Salini e i vertici dell’Aipo.Il nome ufficiale del progetto è “Canale navigabile Cremona-Milano”: una volta giunti a Truccazzano, sfruttando il canale Muzza, si proseguirebbe attraverso la Martesana fino a raggiungere la metropoli. Poi, grazie al Naviglio Pavese, il tragitto toccherebbe il Ticino, per rimettersi infine nel Po. Per quanto riguarda il Lodigiano, al vaglio ci sono due possibilità, una delle quali prevederebbe un passaggio nel comune di Maleo, con la realizzazione di un “Canale ponte”. In ogni caso, il percorso proseguirebbe seguendo Turano, Bertonico, Muzza Sant’Angelo, Tavazzano e Quartiano. Un investimento che va dagli 850 ai 911 milioni.La nutrita delegazione che ieri ha scorrazzato su e giù per il tragitto guardando le mappe ha cercato di mettere a fuoco la fattibilità del progetto. «L’opera più concreta e di prossima realizzazione dovrebbe essere la regimazione del Po, per rendere navigabile il tratto Cremona-Foce Mincio - spiega l’ingegner Luigi Mille dell’Aipo -, opera propedeutica alla successiva manutenzione straordinaria del canale esistente Pizzighettone-Cremona, per un costo di 2 milioni e mezzo di euro». Successivamente, si passerà al vero e proprio canale navigabile: gli attuali 14 chilometri dovrebbero essere moltiplicati attraverso un’opera di nuova realizzazione, sfruttando il canale Muzza nella parte finale. Il nuovo canale navigabile terminerebbe così a Truccazzano, in provincia di Milano. A Truccazzano, infine, verrebbe costruito un interscambio modale, con la presenza della ferrovia e con il passaggio in prossimità della tangenziale Est Esterna di Milano.Palazzo San Cristoforo guarda con interesse al “sogno” del canale navigabile, un progetto sostenuto da sempre proprio dal Senatur. «Stiamo parlando di un’opera futuribile - spiega Foroni - che darebbe un grande rilancio economico alla zona padana, oltre ad alleviare le problematiche di trasporto che oggi appesantiscono le strade e le autostrade. Anche gli sviluppi turistici sarebbero dunque notevoli, considerato che queste vie d’acqua lambirebbero zone di grande pregio ambientale, come il Parco Adda ed il Parco Ticino».I lavori potrebbero iniziare nel 2012 e la via d’acqua potrebbe davvero sviluppare il turismo: è previsto l’impiego di motonavi passeggeri e di “house boat” da noleggiare, come da anni si fa in Francia o in Olanda. Lungo il tracciato potrebbero nascere porti turistici e zone ricreative.Fonte: Il Cittadino
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