domenica 4 ottobre 2009

San Donato - «La statua di Gandhi testimonia le radici di questa comunità»

Nella giornata in cui il mondo ha ricordato i 140 anni dalla nascita di Gandhi, nel corso di una breve cerimonia ufficiale ieri mattina alle 11 è stata inaugurata la statua dello statista indiano, che ha dato vita ad una fondamentale pagina segnata dalle mobilitazioni per la difesa dei diritti civili. L’opera, realizzata con oltre 5 quintali di bronzo, è stata eretta su un basamento di granito indiano nella fascia di territorio che si estende tra la via Emilia e piazza Supercortemaggiore. Il volto di Gandhi guarda verso l’arteria di grande scorrimento, quale simbolo innanzitutto di pace tra i popoli e le genti. «Questo monumento – ha dichiarato il presidente del consiglio comunale, Luca Compagnone nel corso della cerimonia, che ha contato sulla presenza di un gruppo di alunni della scuola Maria Ausiliatrice – testimonia le radici multiculturali della nostra comunità. Fin dall’insediamento del quartier generale dell’Eni voluto da Enrico Mattei, San Donato Milanese si è caratterizzata per la straordinaria apertura allo scambio e al dialogo con le culture differenti. Consapevoli di questa nostra naturale predisposizione all’amicizia tra i popoli, siamo onorati di ospitare in città questa opera che ricorda una straordinaria figura storica, esempio della continua ricerca del confronto pacifico». Nei giorni scorsi, il sindaco Mario Dompé, motivando la scelta della giunta di erigere il monumento, ha ricordato: «Ospitare il simbolo mondiale della non violenza nella nostra città vuole essere un gesto concreto per sottolineare il nostro convincimento che le relazioni umane a tutti i livelli debbano intrecciarsi, nonostante le differenze culturali, politiche e sociali, senza il ricorso alla violenza». L’attenzione è stata puntata sul quartiere Metanopoli, fulcro della San Donato moderna, che dista solo poche centinaia di metri dagli impianti targati Eni e dai palazzi di vetro, fronteggiando il Quartiere Affari, dove tutti i giorni si muovono migliaia di colletti bianchi. La statua di Gandhi sarà dunque una sorta di carta d’identità per questa area di hinterland, che per le proprie peculiarità è stata più volte definita “la porta tecnologica di Milano”. Il console indiano, ricordando la figura di Gandhi, ha ringraziato il comune di San Donato per la decisione di ospitare nella città un’opera che rende omaggio alla più grande personalità di quel Paese. Alla presenza di un drappello di persone è stata così inaugurata la statua, che appartiene ormai alla città.Fonte: Il Cittadino

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