giovedì 8 ottobre 2009

San Donato - Raccolte 2mila firme per la Campagnetta

Tutte le forze politiche si stanno schierando.

Mentre sono partite le consultazioni politiche bipartisan per chiedere al sindaco un impegno teso a mantenere il terreno della Campagnetta rigorosamente verde, la petizione popolare ha raggiunto quota duemila sottoscrizioni, creando un vero e proprio movimento di sandonatesi che ha aderito allo slogan “Giù le mani dalla Campagnetta”. La battaglia che Rifondazione comunista porta avanti da lunga data è stata condivisa anche dalla Lega Nord, che ha già dato il via ai gazebo per illustrare il proprio progetto. Ma anche il vertice locale del Pdl Luca Squeri si è già fatto avanti con una propria proposta per tutelare il patrimonio di natura che si estende nel popoloso quartiere di via Di Vittorio.Tutti pronti a percorrere la stessa strada, quindi, verso l’obiettivo di inserire l’area in mano a un privato nel Parco della Vettabbia, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalle leggi regionali. Il tema è stato ormai posto all’ordine del giorno all’interno dei partiti, mentre l’inizio del percorso per la stesura del Piano di governo del territorio ha contato su una rappresentanza del comitato, con tanto di distintivo di riconoscimento. E nei giorni scorsi il gruppo di Rifondazione comunista è tornato a rivolgersi ai cittadini con un volantino, corredato di piantina geografica, in cui annuncia: «Siamo pronti a confrontarci pubblicamente con chi sostiene che il parco su tutta l’area non si può fare». Aggiornando i cittadini sugli ultimi sviluppi che hanno coinvolto gli ambienti politici, la sinistra locale fa presente: «Via Di Vittorio in base al Piano regolatore dovrebbe avere 90mila metri quadrati di verde, con la Campagnetta sarebbero solo 60mila, quindi non ha senso non volere fare il Parco per risparmiare sulla manutenzione, perché questa è una necessità del quartiere per la quale avrebbero già dovuto essere destinate delle risorse». E i promotori dell’informativa politica ricordano anche che «il comune può acquisire l’area senza esborsi, ad esempio utilizzando i metri quadrati di aree verdi che deve ricevere gratuitamente dai piani urbanistici già realizzati o approvati».A questo punto è partito il tentativo di accorpare le istanze in un’unica cordata, al fine di giungere a una mozione largamente condivisa da presentare sui banchi del consiglio comunale.Fonte: Il Cittadino

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