«Il mercato del sabato in via Di Vittorio? Sta bene dove è: dietro l'ufficio postale e il Centro Anziani. Così almeno la pensa la maggioranza di noi ambulanti: non vogliamo tornare alla sede originaria». In questo modo i gestori delle bancarelle del sabato mattina nella popolosa via sandonatese "mettono il cappello" sulla trasformazione di una soluzione provvisoria, attuata ormai tre anni fa, in collocazione definitiva. È stato più o meno alla fine del 2006 che il comune, d'accordo con gli esercenti, ha stabilito di spostare il mercato all'aperto da uno slargo verso il fondo di via Di Vittorio, non molto lontano dalla cascina Sestogallo, ad una posizione più centrale lungo l'asse viario: in prossimità della struttura che ospita il Centro Terza Età e gli uffici decentrati della posta. L'ex piazzale è diventato deposito per i lavori in corso nella zona ovest di San Donato. Adesso però, una volta ampiamente sperimentata la nuova sistemazione, gli ambulanti hanno scoperto che fare il mercato settimanale nel parcheggio centrale è meglio. Non ci sono auto di passaggio, la gente può girare tranquillamente a piedi ma soprattutto non si è più in fondo a un rettifilo, quello della strada sandonatese oltre la via Emilia, che si allunga per quasi un chilometro. Una strada che non finisce mai e che percorsa tutta, dall'angolo via Parri al sottopasso ferroviario, vuol dire venti minuti di marciapiede. Essere in fondo o in centro di una strada così estesa non è indifferente quando si devono catturare soprattutto clienti che arrivano a piedi con la sporta sotto il braccio (e devono rifare il tragitto inverso al ritorno). Così, adesso la maggioranza degli ambulanti non se ne vorrebbe più andare. «Non siamo moltissimi ad animare questo mercato cittadino - riassume Oscar Pinotti, gestore di un banco di abbigliamento assieme alla moglie Denise Bolis - a ranghi pieni si tratta di dodici o tredici postazioni che ci stanno benissimo nell'area retrostante posta e centro di aggregazione. Decidere se tornare all'ex sede deve essere una scelta democratica, per cui occorre sentire tutti i partiti a cominciare dal comune. Però qui fra gli ambulanti l'orientamento è chiaro: abbiamo fatto un sondaggio e la maggioranza è per restare qui. Qualcuno non è d'accordo, ma il grosso sì». Il punto è che stare in mezzo alla lunghissima via Di Vittorio non è la stessa cosa che finire quasi a San Giuliano Milanese. «Abbiamo scoperto che l'ubicazione "storica" del mercato all'aperto in fondo ci penalizzava - continuano Pinotti e Bolis - perché eravamo troppo lontani, dal punto di vista di alcuni clienti, per venire a piedi. D'altro canto il sabato mattina è anche difficile trovare posto in auto in questa via. Da San Giuliano sono pochissimi i clienti che vengono al mercato di via Di Vittorio, per cui il nostro bacino di acquirenti ce lo giochiamo tutto qui, fra i residenti in questa strada». Insomma, il trasloco è stato un po' quella che si chiama “felix culpa”: gli ambulanti si sono "innamorati" della nuova ubicazione. Un segnale che dovrà essere valutato anche dall'amministrazione comunale.Fonte: Il Cittadino
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