sabato 31 luglio 2010

Bertonico - Alle 19.30 la torre esplode e si sbriciola - Gli artificieri hanno lavorato fin dal mattino per mettere le cariche: un boato e in dieci secondi tutto è finito - Ieri la torre della ex raffineria Sarni-Gulf è stata rasa al suolo

Ci sono voluti meno di dieci lunghissimi secondi e la ciminiera della ex Sarni-Gulf di Bertonico, la raffineria che operò nella Bassa tra gli anni Settanta e Ottanta, è caduta sbriciolandosi al suolo. Al suo posto un’enorme nuvola di polvere giallastra e l’eco di una fortissima esplosione.«Sono quarant’anni che questa torre è qui, da casa mia si vede. Nemmeno me lo immagino l’orizzonte senza questo enorme comignolo in mezzo» dice una signora di Bertonico, mentre, dal di fuori dell’area di sicurezza guarda la torre che, di lì a poco, non ci sarà più. Una battuta che può far ridere, ma la dice lunga su come la presenza dei complesso industriale abbia condizionato la vita dei centri vicini. Per consentire il crollo hanno lavorato, fin dalle 8 del mattino di ieri, 5 artificieri, arrivati dalla Siad di Parma guidati dal caposquadra Danilo Coppe.Alla base della torre, prevalentemente dal lato nel quale si voleva che la ciminiera cadesse, sono state piazzate 700 microcariche di dinamite suddivise in gruppi di 8. «Ogni esplosione - hanno spiegato i tecnici - è sfalsata di 25 microsecondi rispetto alle altre, una differenza impercettibile dall’occhio e dall’orecchio umano». Per l’esplosione gli artificieri della Siad hanno impiegato 28 chili di dinamite e 640 detonatori. Le cariche sono esplose dal basso verso l’alto, in modo che alla torre, del peso di 2500 tonnellate, è venuta a mancare la base. «La torre - dicono ancora gli addetti ai lavori - deve cadere nel senso in cui la base verrà meno».Alle 19.30 sono partiti i tre fischi di sirena e immediatamente dopo, fortissima, c’è stata l’esplosione: prima la luce, poi il suono, poi il crollo. Dopo il boato, per un istante parso lunghissimo, la torre è sembrata voler restare in piedi. Poi lentamente ma inesorabilmente è caduta verso terra per poi sbriciolarsi al suolo e sprigionare un’enorme nuvola di polvere.La folla di persone che si era radunata a distanza di sicurezza per assistere al crollo del gigante di cemento, fatta per lo più di carabinieri, vigili del fuoco, Protezione civile, autorità provinciali e comunali, Croce rossa, giornalisti e operatori televisivi, ha assistito al crollo restando sbigottita dal rumore e dallo spettacolo, davvero insolito, che si era appena verificato: una torre di 120 metri venuta giù in pochi secondi.Anche un allocco, per la paura e lo spavento provocato dall’esplosione è caduto da un albero, per finire, più frastornato che mai, sul tetto della camionetta dei Vigili del fuoco.«È incredibile vedere la torre andare giù - sospira il vicesindaco di Bertonico Luisa Salamina -. Sono 30 anni che combattiamo contro questo ecomostro che qualcuno ha osato sostenere fosse archeologia industriale. Ora finalmente ce ne liberiamo».Anche l’assessore provinciale all’ambiente Elena Maiocchi guarda alla caduta della vecchia ciminiera come a un fatto estremamente positivo: «Questa ciminiera, a suo modo simbolo della Bassa, era anche il residuo di un tipo di industria pesante tipica degli anni Settanta e Ottanta, che ora non c’è più». Nel campo antistante la torre crollata ora ci sono solo detriti e polvere. «I lavori per rimuovere il materiale refrattario dureranno più o meno 15 giorni - ha spiegato il direttore dei lavori, l’architetto Giuseppe Codazzi, dopo l’esplosione - si tratta di calcestruzzo, che non è un materiale inquinante».A seguito si tratterà di trovare destinazione all’area che sarà, comunque, in base agli accordi di mitigazione già stipulati, parzialmente destinata al verde e alla piantumazione.Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...