lunedì 13 dicembre 2010

Pronti 3600 alberelli: ma sopravviveranno? - In distribuzione dal Parco Adda Sud

Ogni anno la storia si ripete. Anche questa volta è vero boom di nuovi alberi per il Parco Adda Sud. E anche quest’anno il numero delle essenze richieste per il “Progetto Filari” supera quota 3.600. In totale sono state spedite al Parco 57 richieste, di cui 36 da privati (scuole, famiglie e associazioni) e 21 da amministrazioni comunali, sia dentro il territorio del Parco che da zone limitrofe. Ed è iniziata la consegna con ottimo successo.Dagli anni Novanta a oggi sono state 60 mila le piante distribuite grazie al Parco Adda Sud, che offre anche consigli su come interrarle e gestirle. Il problema è che di quelle 60mila pianticelle se ne è sopravvissuto un terzo c’è da ritenersi fortunati. Infatti molto spesso gli alberelli non vengono curati a dovere nei primi anni di vita, e muoiono uccisi dalla siccità. Una problematica, questa, nella quale è incorso alcuni anni fa lo stesso Parco, quando piantumò con giovani essenze una grande area di sua proprietà, situata presso l’Adda Morta di Soltarcio, e poi non la irrigò a dovere. Risultato: tutti morti.«Gli alberi distibuiti in questi giorni – spiegano i tecnici dell’ente di tutela ambientale – servono anche a ripristinare i corridoi verdi di collegamento fra i boschi che si snodano lungo l’Adda. Solo considerando il percorso del fiume si tratta di oltre 70 chilometri di verde per ogni lato dell’alveo». «Gli alberi servono a garantire l’equilibrio naturale delle specie animali e insetti che possono spostarsi sul territorio senza fare lunghe traversate allo scoperto», spiega Riccardo Groppali, direttore del Parco. Su 24 mila ettari protetti, il 5,5 per cento è costituito da boschi. «Il nostro territorio non è a naturale prevalenza di boschi ed è per questo che la tutela del patrimonio arboreo risulta ancora più importante - aggiunge il presidente del Parco, Silverio Gori – Le richieste che ci sono arrivate sono un ottimo segnale dell’attenzione che la gente e le amministrazioni comunali hanno verso l’ambiente e il patrimonio verde. Ogni anno che passa troviamo sempre maggiori adesioni all’iniziativa e i nostri tecnici sono a disposizioni per consigli e suggerimenti su come usare al meglio le essenze, magari inserendole anche in giardini pubblici o lungo le piste ciclabili».L’auspicio è che chi con entusiasmo si è portato a casa gli alberelli dimostri lo stesso anche per l’irrigazione e la cura delle pianticelle negli anni futuri.

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