Lastre di amianto che tagliano il terreno ed altre fatte a pezzi dal passaggio dei trattori. Sono state rinvenute nei giorni scorsi in località Ballottino, sull’argine della vecchia strada provinciale che portava a San Nazzaro, oggi interrotta. Siamo nel comune di Castelnuovo e a fare la scoperta sono stati dei fedelissimi dell’associazione locale VivAmbiente. Accertata la presenza del materiale tossico con un sopralluogo sul posto, la presidente Carla Ardigò ne ha dato immediata segnalazione ad Aipo, Asl, carabinieri ed amministrazione comunale di Castelnuovo, ed è di ieri l’ispezione dei militari della stazione locale per valutare il da farsi. Nei prossimi giorni sarà l’Asl a decidere come e dove smaltire i rifiuti. Accorgersi dell’amianto non era facile. Mimetizzati nell’erba alta, la poltiglia di eternit a cielo aperto e le lastre di cui è infarcito il suolo sono sbucati fuori soltanto adesso che la stagione fredda ha scoperchiato l’argine e il suo degrado. Il materiale si trovava probabilmente lì da tempo, come mostra lo spessore di terra che ricopre l’eternit sedimentato. «Come associazione abbiamo partecipato più volte alla pulizia del territorio e degli argini ma queste lastre erano ben nascoste - spiega la presidente di VivAmbiente Carla Ardigò -, trattandosi poi di eternit non li abbiamo potuti rimuovere e per questo abbiamo informato le autorità competenti». A immortalare lo scempio con degli scatti poi allegati alla missiva di denuncia, hanno pensato Antonio Colombi e Alberto Uggetti, anche loro dell’associazione. «Ci sono dieci, dodici lastre ondulate conficcate nel lato campagna - racconta Colombi -, e un pacco di eternit sbriciolato in mezzo all’erba». La carrettiera transita neanche a un metro dal punto del ritrovamento ma di lì, ora che il ponte di barche sul Po non c’è più, non passa praticamente mai nessuno. L’ideale per scaricare ogni genere di rifiuti senza essere visti. A parte l’amianto l’argine si presenta infatti come un’immonda discarica. Basta allontanarsi di appena qualche metro per scoprire decine di sacchi neri e cartacce che imbrattano la sponda. «Bisognerebbe attivare dei controlli per prevenire questi scempi - suggerisce la presidente Ardigò - mi rendo conto che siamo in aperta campagna ed è difficile ma la gente se ne approfitta e viene qui per disfarsi di materiale da demolizione e non solo». Tetti di vecchie case, stalle, rimesse non più a norma che i proprietari liberano dall’eternit senza dover pagare alcun costo. Avere dell’amianto in casa oggi è una bella gatta da pelare e la paura di incorrere in una multa salata spinge i più scaltri ad agire illegalmente. «L’argine non è l’unico luogo in zona dove viene scaricato amianto - confessa Ardigò - ne è stato trovato altro all’interno di una proprietà privata sempre in direzione di San Nazzaro». Il comune di Castelnuovo ne è a conoscenza e sta ragionando su quali provvedimenti prendere. «Le casse comunali piangono e intervenire ha un costo - riflette la presidente - e il privato dal canto suo non vuole accollarsi l’onere». Fonte: Il Cittadino
giovedì 6 gennaio 2011
A Castelnuovo scoperta lungo l’argine una discarica a cielo aperto - Dall’erba spuntano le lastre di amianto - Sono stati i volontari di VivAmbiente a denunciare il problema alle autorità; l’Asl dovrà provvedere allo sgombero
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