Incubo sicurezza sulla provinciale 23? Dopo la tragedia di domenica notte, quando su quel tratto ha perso la vita il 55enne di Villanova Enrico Olivari, chi viaggia sulla provinciale si interroga. Percorsi non indicati, piste ciclabili che per un tratto ci sono e in quello successivo si perdono nella campagna, isole spartitraffico che, complice la mancanza di illuminazione, si trasformano in veri e propri ostacoli per chi è al volante. A far paura, in direzione Lodi, c’è il tratto che immette alla frazione Tripoli: qui, al centro della provinciale, c’è un’isola che divide in due la carreggiata e che, nata per assicurare vita facile ai pedoni, di notte si trasforma in una vera e propria trappola. Le luci lampeggianti che un tempo avvertivano gli automobilisti sono spente e il più delle volte chi è alla guida è costretto a virare all’ultimo per evitare la collisione. Idem per il tratto che attraversa la frazione Motta Vigana. Qui il limite di velocità è al di sotto dei 50 chilometri orari, ma non è raro vedere veicoli sbandare davanti all’isola pedonale, che compare all’improvviso nella nebbia. Il salvagente è il frutto di una sperimentazione concordata da Comune di Massalengo e Provincia di Lodi per la riqualificazione del tratto urbano di strada. E se un tempo i lampeggianti sui cartelli permettevano di scorgere quello che può diventare un ostacolo, ora, nelle notti di nebbia, l’isola compare all’improvviso. E allora il rischio diventa serio.Come per chi viaggia su due ruote. I ciclisti abituali della provinciale avevano denunciato tempo fa una situazione di pericolo e in due occasioni «Il Cittadino» aveva raccolto le loro paure. A preoccupare sono sempre state le condizioni delle piste a corredo dell’arteria. E chi percorre quella strada da sempre aveva invocato l’intervento delle istituzioni per rimettere mano alle piste e garantire la sicurezza. Tra loro, Luigi Sisti, che aveva descritto così il viaggio della paura sulle ciclabili: «È quasi un miracolo uscirne vivi».Enrico Olivari non ce l’ha fatta, è morto praticamente sul colpo dopo aver sbandato ed essersi portato al centro della carreggiata, forse con l’intenzione di attraversare la provinciale mentre sopraggiungeva il suv. Probabilmente una tragica fatalità, dato che il ciclista non era neppure sulla ciclabile. Resta il fatto che su quel tratto la ciclabile si divide tra la parte che dalla rotonda di Villanova conduce a Motta Vigana sul lato sinistro in direzione Lodi e quella che prosegue verso Borghetto che invece è sul lato destro. In mezzo, c’è solo la provinciale che va attraversata.Di una situazione «indecorosa» ha parlato anche il sindaco di Massalengo, Domenico Papagni. «Siamo coscienti che la situazione al momento sia in uno stato pietoso - ha detto in merito - : come Comune, abbiamo un progetto per rendere sicuro il percorso a Motta Vigana, ma negli anni bisognerà mettere mano a tutti quei tratti». Fonte: Il Cittadino
Nessun commento:
Posta un commento