venerdì 18 marzo 2011

Fischi ed urla a Berlusconi alle celebrazioni dei 150 anni dell' unità d' italia



Dall'Altare della Patria al Gianicolo, fino alla messa nella basilica di Santa Maria degli Angeli. E' terminato così il "pellegrinaggio" delle autorità dello Stato nei luoghi di Roma che simboleggiano la nascita dell'Italia unita, che ha visto Berlusconi più volte contestato. Prima tappa all'Altare della Patria, per il via alle celebrazioni dell'anniversario. Poi il Pantheon, dove il presidente Napolitano ha deposto una corona d'alloro sulla tomba di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d'Italia. Quindi, il Gianicolo, per inaugurare il monumento che riporta il testo della Costituzione, deporre una corona a quello - restaurato - intitolato a Garibaldi, visitare quello intitolato alla moglie, Anita, e il nuovo museo della Repubblica romana. Sul piazzale del Gianicolo una prima tentata protesta tocca il nucleare, con alcuni che cercano di srotolare uno striscione contro il piano del governo. Ma è a Porta San Pancrazio, al museo della Repubblica Romana, che sono arrivare le contestazioni per Berlusconi, accolto sia all'entrata, ma più all'uscita, da cori di "dimissioni", "bunga-bunga", "vai in tribunale". Qualcuno dice "resisti" ma gli applausi sono invece tutti per il presidente Napolitano. Scena che si ripete all'arrivo a Santa Maria degli Angeli, per la messa celebrata dal cardinal Bagnasco, dove partecipa anche il ministro leghista Roberto Calderoli. Ed è proprio alle diverse identità che si richiama Bagnasco nell'omelia, "identità plurale e variegata della nostra Patria, in cui convivono peculiarità e tradizioni che si sviluppano in modo armonico e solidale, secondo quello che don Luigi Sturzo chiamava il sano agonismo della libertà". Poi, a Montecitorio, la cerimonia solenne dove interverranno Napolitano e i presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini. Nel corso della mattinata il premier ha trovato anche il tempo di scherzare con alcuni cittadini: "Vado avanti. Non lascio il Paese ai comunisti". Ci sono state contestazioni anche a Padova da parte dei venetisti che hanno fischiato l'Inno di Mameli prima di essere bloccati dai carabinieri, mentre la Padania dedica al 150esimo dell'Unità d'Italia una pagina interna con il titolo "Festeggiamo l'addio ai parassiti uniti nel federalismo". Intanto a Milano una trentina di cittadini hanno contestato animatamente al grido di "Viva l'Italia" e "Vergognatevi", il capogruppo al comune di Milano della Lega nord Matteo Salvini che era a un banchetto all'ingresso della galleria Vittorio Emanueleper distribuire bandiere di Milano, cartoline storiche della città e adesivi del Carroccio. Lui ha replicato: "Squadristi". fonte "virgilio notizie"

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