La Provincia di Milano non ha declassato la rotonda dell’ospedale Predabissi dall’agenda dei lavori stradali: «L’opera è completamente finanziata e il progetto esecutivo è stato redatto dalla stessa direzione ospedaliera. Il punto debole? La cessione delle aree da espropriare e l’incognita patto di stabilità. Il patto non lo scriviamo noi, lo dobbiamo applicare». Si esprime così palazzo Isimbardi dopo l’episodio che venerdì scorso ha riacceso i riflettori su uno dei punti caldi del caotico circondario melegnanese: l’accesso all’ospedale Predabissi. Proprio nei duecento metri di Pandina che hanno l’ospedale da una parte e il parcheggio delle auto dall’altra (se tale si può definirlo nella sua anarchia), Nelvio Capelli, assessore al bilancio del comune di casa è stato travolto da un giovane di Paullo. L’esponente di giunta si sta ora riprendendo ma l’accaduto ha riacceso gli interrogativi. L’ingresso al Predabissi è da 40 anni un mix di svolte a sinistra, sovrapposizioni di auto che vanno al nosocomio con altre che non c’entrano nulla, tentativi di sorpasso e brusche frenate di chi mette la macchina in sosta nella “prateria”. Che ci sia tutto questo però a Milano non lo ignorano, e la volontà di dar corso all’intervento più semplice di tutti - un rondò dove ora si svolta con la freccia - non è mai caduta nel dimenticatoio. «L’intersezione rotatoria dell’ospedale di Melegnano non è un’opera per il futuro o un auspicio: è un investimento progettato e finanziato - ribadiscono dall’assessorato ai trasporti, referente Giovanni De Nicola - in altri termini lo stanziamento c’è, da anni, e si realizzerà appena potrà partire. Da un punto di vista procedurale quindi siamo piuttosto avanti, considerando che il progetto definitivo è stato assegnato direttamente all’Azienda ospedaliera che di fatto l’ha concluso. Gli elementi ci sarebbero tutti per mettere in strada il cantiere subito. C’è però un fattore cruciale da considerare: il patto di stabilità. Purtroppo, nessuno può investire come e quanto vuole, perché ormai la spesa è percentualizzata sulla base degli anni precedenti». Il disegno della rotatoria 138-ospedale non sarà esattamente semplicissimo. Occorrono almeno 600-800mila euro di spesa per una ragione vitale di fronte a un complesso ospedaliero: bisogna separare le auto fra loro. Visitatori e clienti andranno canalizzati al parcheggio principale; dipendenti, verso l’area sosta interna; ambulanze e mezzi di soccorso, con corsia indipendente a scorrimento veloce. In altri termini, bisogna tracciare un rondò a tre uscite dalla parte verso i padiglioni ospedalieri. Secondo il sindaco Mario Mazza «in tutto questo la difficoltà veramente minore sarebbe l’esproprio delle aree, che si risolverebbe in quattro e quattr’otto con le cessioni bonarie». Fonte: Il Cittadino
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