venerdì 8 luglio 2011

Il cuore lodigiano batte per gli animali

Oltre 20 animali in un mese dalla provincia di Lodi. Circa 240 in un anno. Al centro per il recupero di animali selvatici di Castelleone, con sede a cascina Stella, gli operatori del Wwf hanno un cuore grande. Come quello dei lodigiani che consegnano loro gli animali feriti. Solo ieri, tra la provincia di Lodi e quella di Cremona, sono arrivati al Cras ben 12 esemplari. E nel mese di giugno quelli provenienti da Lodi sono stati 20. Si tratta sempre di specie rare e protette che non possono essere abbandonate.
«Ogni animale che muore - commenta il referente del Centro Gianluigi Bertesago - è un pezzo di cuore che se ne va». La percentuale di individui salvati, però, è elevata. Solo a giugno sono 40 gli animali che sono arrivati al centro di recupero, la metà dal Lodigiano. La convenzione tra il Cras e la Provincia di Lodi è scaduta da dicembre, ma l’assessore Matteo Boneschi assicura che proprio «giovedì (domani, ndr) dovrebbe andare in giunta il rinnovo della convenzione». Ogni giorno di gestione di un animale a cascina Stella costa circa 200 euro. Significa che per curare tutti gli animali provenienti dalla provincia di Lodi ne occorrono 48mila. In questi ultimi giorni sono arrivati a Castelleone molti animali. Tra questi c’è un succiacapre, uccello singolare a rischio di estinzione, proveniente da Somaglia. «È stato trovato sui bordi di un sentiero di campagna da un cittadino - spiega Bertesago -. Era stato stordito dal vento e dal temporale. L’animale si è ripreso ed è già stato liberato. Ad essere arrivati qui sono stati anche due pulli, cioè un gheppio e un cuculo appena nati. Il vento li ha buttati giù dal nido e allontanati dalla loro mamma e non se la sarebbero cavata da soli se non fossero stati salvati dai privati. Soprattutto per la presenza nei paraggi, di cani e gatti, animali pericolosi per gli uccelli. In genere la regola è che se un pullo cade dal nido bisogna lasciarlo stare perché poi la mamma lo ritrova, ma in casi come questi la scelta può essere diversa». Nei giardini pubblici di Cavenago, invece, è stato trovato un gheppio, il rapace dal caratteristico volo oscillante. Una civetta è arrivata da Lodi città, altre specie da Bertonico, Zelo e Sant’Angelo. L’altro giorno, a cascina Stella, è approdata anche un’allodola, mentre un lodolaio sempre della provincia di Lodi, è stato trasferito dalle Guardie volontarie della provincia. La polizia provinciale ha consegnato anche un astore trovato a Lodi: si tratta di un rapace caratteristico per l’apertura alare che raggiunge i 120 centimetri. Un picchio verde è stato consegnato sempre dalla polizia provinciale di Lodi e un altro è arrivato da Comazzo. «Questi numeri - commenta Bertesago - stanno ad indicare che i lodigiani sono molto sensibili. Solo il giorno 29 giugno sono arrivati, oltre al gheppio di Cavenago, due piccoli di civetta di Terranova, un’altra civetta da Casale e una gallinella d’acqua da Boffalora». Ieri, invece, gli operatori del Cras si sono dati da fare per salvare una cinciallegra proveniente da Salerano e un gheppio trovato a Tavazzano con un’intossicazione da olio combustibile. Ha preso un colpo ed è andato a ficcarsi dentro dell’olio da motore. Mentre un altro salvataggio è stato compiuto dalla polizia provinciale a Codogno. «Ieri sera (lunedì, ndr), a mezzanotte, è arrivato un gufo che era andato a sbattere contro un automobile ed era rimasto ferito. Noi siamo sempre disponibili Gli orari per i privati, in genere, sono dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 17. Fuori da questi orari si può contattare la polizia provinciale (0371/442.800/806 o la guardia forestale al 1515) che ci chiama e ce li consegna in qualsiasi momento. Gli animali hanno diritto di vivere e con le nostre cure in genere si riprendono. I tempi sono diversi, ci possono mettere un giorno o un mese. Dipende. Quando vediamo che stanno meglio facciamo le prove di volo, se vanno a buon fine vuol dire che sono pronti a tornare nei boschi. Se c’è la possibilità che l’animale rimanga menomato per tutta la vita, allora il veterinario sceglie la strada dell’eutanasia. Ogni volta, per me, però, è una sofferenza. Questi animali, spesso, nascono, vivono e muoiono, senza che nessuno se ne accorga, come gocce nel vento». Nel Lodigiano però questo non accade. Fonte: Il Cittadino
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