Sentieri all’ombra di grandi alberi, per trascorrere momenti di relax in
mezzo alla natura, a pochi metri dal “cuore” di Lodi. Sono i percorsi
in riva all’Adda, all’interno della Foresta di pianura», il maxi polmone
verde che sta crescendo lungo il fiume. Il progetto della Foresta di
pianura è partito alcuni anni fa e ora è pronto per essere adeguatamente
valorizzato. Si tratta infatti di un’oasi verde che al momento non
tutti conoscono, ma che è in grado di regalare scorci davvero
interessanti. L’ultimo “pezzo” della Foresta di pianura che in ordine di
tempo è stato realizzato è quello che si raggiunge dall’argine ex Sicc,
una strada bianca che segue l’argine sinistro dell’Adda per poi deviare
verso campi coltivati e una distesa di boschi che possono accogliere i
visitatori. L’estensione è di circa 11 ettari: l’area è stata dotata di
tracciati per muoversi in bicicletta, in più è stata creata una zona a
bosco che ha previsto la posa di piante di altezza compresa tra i 40 e i
100 centimetri. Sono stati inoltre messi a dimora diversi filari. Il
criterio che ha ispirato l’intervento è quello di ricreare un ambiente
che contenga alberi e arbusti autoctoni, cioè della Pianura Padana. I
primi lavori per far crescere la densa coltre di verde, lungo la fascia
fluviale di Lodi, risalgono ai primi anni del Duemila. Il progetto
(sostenuto finanziariamente dalla Regione e realizzato dalla Provincia
di Lodi in collaborazione con il Comune) ha comportato sino ad ora
investimenti cospicui, tra spese di forestazione, arredi, allestimento
di un’area didattica, canoni di locazione delle aree e indennizzi alle
proprietà. Dopo la realizzazione del primo nucleo che si sviluppa su 17
ettari, che comprende i poderi Coldana, Valgrassa e l’area dei laghetti
di Sant’Antonio, è stato riqualificato anche il parco in riva destra,
che si trova in zona Isolabella. Qui i lavori di rinaturalizzazione si
sono sviluppati su uno spazio di circa 5 ettari, di cui di cui 3,6 sono
stati mantenuti a prato e destinati a scopi ricreativi, mentre i
restanti 1,4 ettari ospitano già una consistente popolazione arborea.
Inoltre al di là della tangenziale sud, è già stata piantumata un’area
di 62mila metri quadrati nei pressi del Parco tecnologico padano ed è
stato realizzato anche un laghetto. L’ultimo tratto della grande Foresta
di pianura è quello più recente, che è stato reso possibile dopo la
fine del cantiere per la difesa spondale all’ex Sicc, vicino al ponte
cittadino. Sono stati eretti un muretto e un rilevato in terra, sulla
cui sommità è stata predisposta una strada bianca che corre fino
all’incrocio con viale Piave, lo svincolo verso Boffalora d’Adda. Da
questa pista ciclabile è possibile anche raggiungere il nuovo bosco, che
si vede dietro il corso del fiume: un ambiente accogliente che non è
molto frequentato, anche per la mancanza di chiare indicazioni sul nuovo
percorso. La sfida del futuro è quindi quella di fare in modo che
questo immenso patrimonio naturale alle porte di Lodi possa anche essere
utilizzato a fini turistici, soprattutto per gli amanti delle “due
ruote” che intendono ammirare le bellezze delle nostre campagne.Fonte: Il Cittadino