martedì 23 agosto 2011

Un polmone verde alle porte di Lodi, ma pochi lo vivono

Sentieri all’ombra di grandi alberi, per trascorrere momenti di relax in mezzo alla natura, a pochi metri dal “cuore” di Lodi. Sono i percorsi in riva all’Adda, all’interno della Foresta di pianura», il maxi polmone verde che sta crescendo lungo il fiume. Il progetto della Foresta di pianura è partito alcuni anni fa e ora è pronto per essere adeguatamente valorizzato. Si tratta infatti di un’oasi verde che al momento non tutti conoscono, ma che è in grado di regalare scorci davvero interessanti. L’ultimo “pezzo” della Foresta di pianura che in ordine di tempo è stato realizzato è quello che si raggiunge dall’argine ex Sicc, una strada bianca che segue l’argine sinistro dell’Adda per poi deviare verso campi coltivati e una distesa di boschi che possono accogliere i visitatori. L’estensione è di circa 11 ettari: l’area è stata dotata di tracciati per muoversi in bicicletta, in più è stata creata una zona a bosco che ha previsto la posa di piante di altezza compresa tra i 40 e i 100 centimetri. Sono stati inoltre messi a dimora diversi filari. Il criterio che ha ispirato l’intervento è quello di ricreare un ambiente che contenga alberi e arbusti autoctoni, cioè della Pianura Padana. I primi lavori per far crescere la densa coltre di verde, lungo la fascia fluviale di Lodi, risalgono ai primi anni del Duemila. Il progetto (sostenuto finanziariamente dalla Regione e realizzato dalla Provincia di Lodi in collaborazione con il Comune) ha comportato sino ad ora investimenti cospicui, tra spese di forestazione, arredi, allestimento di un’area didattica, canoni di locazione delle aree e indennizzi alle proprietà. Dopo la realizzazione del primo nucleo che si sviluppa su 17 ettari, che comprende i poderi Coldana, Valgrassa e l’area dei laghetti di Sant’Antonio, è stato riqualificato anche il parco in riva destra, che si trova in zona Isolabella. Qui i lavori di rinaturalizzazione si sono sviluppati su uno spazio di circa 5 ettari, di cui di cui 3,6 sono stati mantenuti a prato e destinati a scopi ricreativi, mentre i restanti 1,4 ettari ospitano già una consistente popolazione arborea. Inoltre al di là della tangenziale sud, è già stata piantumata un’area di 62mila metri quadrati nei pressi del Parco tecnologico padano ed è stato realizzato anche un laghetto. L’ultimo tratto della grande Foresta di pianura è quello più recente, che è stato reso possibile dopo la fine del cantiere per la difesa spondale all’ex Sicc, vicino al ponte cittadino. Sono stati eretti un muretto e un rilevato in terra, sulla cui sommità è stata predisposta una strada bianca che corre fino all’incrocio con viale Piave, lo svincolo verso Boffalora d’Adda. Da questa pista ciclabile è possibile anche raggiungere il nuovo bosco, che si vede dietro il corso del fiume: un ambiente accogliente che non è molto frequentato, anche per la mancanza di chiare indicazioni sul nuovo percorso. La sfida del futuro è quindi quella di fare in modo che questo immenso patrimonio naturale alle porte di Lodi possa anche essere utilizzato a fini turistici, soprattutto per gli amanti delle “due ruote” che intendono ammirare le bellezze delle nostre campagne.Fonte: Il Cittadino
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