Domenica prossima si apre la stagione venatoria 2011-2012 sul territorio
italiano, accompagnata, come ogni anno, da uno sciame di polemiche. Se i
cacciatori difendono le proprie ragioni, i secondi denunciano la
violazione delle regole e si preparano a scendere in piazza. «Le Regioni
continuano a chiamarsi fuori dalle regole per soddisfare le richieste
dell'estremismo venatorio», denuncia il Wwf. Se «le Regioni del Sud
hanno deciso di adeguarsi eliminando dal calendario 10 o 20 giorni di
caccia per le specie particolarmente sensibili», rileva l'Ente nazionale
protezione animali, «Lazio, Marche, Umbria, Sardegna e alcune province
toscane non hanno voluto adeguarsi alle regole». Per non parlare, aggiunge la Lega italiana protezione uccelli (Lipu), di
Lombardia e Veneto: «La prima ha approvato, e la seconda si appresta a
farlo, un nuovo provvedimento di caccia in deroga a piccoli uccelli,
ignorando i richiami della Comunità europea, le sentenze della Corte
Costituzionale e le condanne già subite dall'Italia». Condanne, sostiene
l'associazione, a cui potrebbero aggiungersene altre, viste le «gravi
infrazioni della direttiva comunitaria commesse in molte Regioni». «Per
gli animali la caccia è una guerra impari», sottolinea la Lega
Antivivisezione, che annuncia la partecipazione, domenica 25 settembre,
alla Marcia della pace Perugia-Assisi anche per «protestare contro il
decreto Prestigiacomo che offre 'scontì ai bracconieri». E la Marcia non sarà l'unica protesta di ambientalisti e animalisti, che
sfileranno nelle strade anche domani, a Torino, per far sapere che nel
2012 si terrà un referendum regionale sulla caccia. Dal canto loro, i
cacciatori rivendicano un ruolo di «tutela e controllo del territorio»,
come spiega ArciCaccia, secondo cui «le incertezze e il conflitto che
segnano l'avvio della nuova stagione venatoria impongono la
ridefinizione di un nuovo e più solido rapporto tra caccia e società».
Per guadagnare il favore dell'opinione pubblica, intanto, il Comitato
Nazionale Caccia e Natura e Face Italia (Federcaccia, Enalcaccia,
Liberacaccia, AnuuMigratoristi) hanno lanciato una campagna stampa sui
giornali che punta a «trasmettere un messaggio sul valore positivo della
caccia e dei cacciatori e il loro contributo per l'ambiente, la fauna e
l'economia».Fonte: L'Unità.it