A spasso per la Lodi che non si vede, a zonzo tra gallerie e cunicoli di
un grande, invisibile e insospettabile tesoro: la curiosità (oltre a un
nutritissimo nugolo di zanzare voraci e veloci) ha accompagnato lo
stupore e la meraviglia dei visitatori arrivati nel fine settimana da
Costanza alla vista del patrimonio storico nascosto, e fino a non molto
tempo fa segreto, del sottosuolo di Lodi.
La fitta rete di passaggi e
gallerie, di stanze e condotti antichi ha affascinato e lasciato di
stucco un folto gruppo di visitatori tedeschi, più di una dozzina, cui
si sono uniti altrettanti lodigiani che hanno approfittato della visita
organizzata dall’associazione Lodi Murata che, lo scorso sabato, in
occasione delle celebrazioni per il rinnovo del gemellaggio con la città
di Costanza, ha avuto autorizzazione speciale dal Broletto per condurre
i visitatori in uno degli itinerari più suggestivi e meno frequentati,
anche perché per lo più chiuso, della nostra città. A colpire
maggiormente gli ospiti è stato il divario fra la Lodi “esterna” e
quella, insospettabile, sepolta e nascosta, ma non meno affascinante,
sotterranea. Il labirinto fatto di un fitto intrico di cunicoli,
gallerie e passaggi che si cela proprio sotto il centro, soprattutto
intorno al castello e all’ area dove un tempo sorgeva la torre maestra e
ora invece ha sede l’ istituto scolastico Bassi. Un tempo la “Lodi
sotterreanea” serviva a dare una rapida via di fuga in caso di attacchi
nemici.La visita, ricca di spunti e spiegazioni su quelle che potevano
essere le fortificazioni del tempo e sul perché la città si fosse
sviluppata in quel modo e con quelle caratteristiche, è durata quasi due
ore. A condurla Paolo Tarenzi dell’associazione Lodi Murata che ha
fatto in modo di essere un cicerone chiaro e preciso, e di rispondere
alle eventuali curiosità dei suoi interlocutori, lasciando poi tradurre
in tedesco le sue spiegazioni, dal fossato sino alle stanze
sotterranee.«L’interesse che ho potuto riscontrare sia da parte dei
visitatori locali che da quelli stranieri è stato grande e sincero -
spiega - . Molti lodigiani, più o meno la metà del gruppo, hanno
approfittato di quest’occasione per visitare una parte della loro città,
raramente visitabile. I tedeschi, in particolare, ci hanno chiesto se
le mura quella zona sia sempre visitabile. Abbiamo risposto che è nostra
premura fare in modo che, nonostante le difficoltà, l’itinerario sia
presto visibile e visitabile da tutti». La prospettiva di far diventare i
percorsi sotterranei del centro storico un punto di attrattiva per i
turisti, del resto, è ben chiara all’associazione Lodi Murata che da
anni lavora con questo specifico obiettivo.Fonte: Il Cittadino