venerdì 21 ottobre 2011

Codogno - «Salviamo la storica passerella»

Se sarà abbattuta o meno è ancora tutto da decidere. Quel che è certo, però, è che il “partito” di chi tra i codognesi proprio non ne vuole sapere che la passerella sopraelevata ai binari possa essere demolita aumenta di giorno in giorno. Ieri a schierarsi è stata anche la Pro loco. Con un chiaro messaggio posto in vetrina nella propria sede di piazza XX Settembre: «Salviamo la passerella. È un simbolo di Codogno».
A corredo dello slogan scritto a grandi lettere, ecco due foto storiche della passerella, che mostrano sia la bellezza architettonica originaria del ponte pedonale, sia le fasi di realizzazione del manufatto, costruito negli anni Venti dall’impresa codognese “Borella e figli”. «Se si inizia una raccolta di firme per non far abbattere la passerella, noi ci stiamo»: questo il commento ascoltato da tre codognesi fermi davanti la vetrina della Pro loco, che ieri ha attirato ben più di uno sguardo. Al momento sottoscrizioni non ve ne sono. «Aspettiamo di capire quale sarà la sorte della passerella», spiega il presidente della Pro loco Emilio Gnocchi, che pure è contrario ad un abbattimento del ponte pedonale. «Codogno si è già distinta per una insana tradizione di abbattimenti che sarebbe sciagurato proseguire - riflette Gnocchi -, penso alla demolizione del Teatro Sociale di via Verdi oppure a quella dell’antico castello di piazza Cairoli avvenuta nel 1923. O ancora all’abbattimento dell’arco del Cristo in via Garibaldi e della colonna di Porta Pia in piazza XX Settembre. Agli anni più recenti risale un’altra demolizione, stavolta all’incrocio tra via Mazzini e vicolo Monastero, dove è stato abbattuto l’ultimo muro medioevale di quello che fu l’antico complesso monastico delle Clarisse. La passerella pedonale - continua Gnocchi - non sarà antica come gli edifici e i monumenti che ho ricordato ma è comunque uno dei simboli della nostra città. Si pensi che negli anni Trenta e per diversi anni successivi fu l’unica passerella sopraelevata ai binari che c’era tra Piacenza e la stazione di Milano Centrale». A pesare c’è la lettera inviata a settembre in comune da Rete Ferroviaria Italiana. La missiva ha prospettato due opzioni di intervento per risolvere la questione del degrado strutturale della passerella: o l’abbattimento definitivo del manufatto (e il contestuale “sfondamento” in sottopasso del quinto binario) oppure il restauro del ponte pedonale. A costare meno, però, è proprio l’abbattimento della passerella: 1 milione di euro, contro il milione e 400 mila euro che servirebbe per mettere mano al restyling della passerella. Municipio e Rfi si sono già incontrati la settimana scorsa ma nessuna decisione è stata ancora presa. «Sappiamo che sono momenti difficili e che l’attenzione alle voci di spesa è importante - conclude Gnocchi -. L’auspicio, però, è che in nome del risparmio economico non si sacrifichi ancora un pezzo della storia della nostra città».Fonte: Il Cittadino
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