giovedì 13 ottobre 2011

Villanova - Diossina, al via una bonifica complessa

La bonifica della diossina partirà tra un mese e mezzo circa. Ma non sarà un’impresa facile. A dirlo sono i tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) di Lodi titolati a controllare i contaminanti nell’ex cava, sulla strada che dalla frazione Bargano conduce a Vigarolo.
Una vicenda questa che continua dagli anni Novanta, quando nell’area vennero scaricate quantità elevate di diossina: «La bonifica in quest’area è un lavoro complicato - commenta il direttore dell’Arpa Walter Di Rocco -; ci sono dei punti dove la contaminazione è di 34,6 nanogrammi equivalenti per chilo di terreno, altri dove i nanogrammi sono 70,75, altri ancora dove si arriva a 65mila e 469mila nanogrammi. Questo materiale potrà andare solo in discariche all’estero. Si cercherà di arrivare ai livelli più bassi possibili, ma non è facile».Di Rocco approfondisce la spiegazione: «Per aree residenziali il limite consentito di diossina deve essere inferiore ai 10 nanogrammi, per quelle industriali, invece, come in questo caso, il limite è fissato in 100. Sarà dura portare gli inquinanti entro i 100 nanogrammi. Questo sito ci ha riservato tante sorprese. Si tratta di un catino di circa 3mila metri quadrati, con sviluppo irregolare; i rifiuti forse sono stati gettati dall’alto e alcune zone sono state contaminate più di altre, ma non conoscendo esattamente la modalità di immissione dei rifiuti è tutto più complicato». Prima dell’apertura del cantiere sono stati effettuati dall’Arpa 5 campionamenti di terreno e 4 di acqua. Altri prelievi verranno effettuati durante i lavori e poi in fase di collaudo finale: «I soldi per bonificare tutto completamente non ci sono, ma per quanto riguarda la falda - riprende Di Rocco - a valle c’è il Lambro e quindi non ci sono rischi per nessuno». I lavori dureranno dai 4 ai 6 mesi e, secondo le previsioni, dovrebbero concludersi nella prossima primavera. «Le opere sono state affidate all’impresa Furia di Fidenza. Preleveranno il terreno contaminato, lo metteranno in contenitori a tenuta stagna e lo porteranno all’estero - spiega il sindaco Moreno Oldani -. Il grosso del lavoro sono i monitoraggi. Si asporta il materiale e poi si controlla se bisogna asportarne ancora. Ci sarà una spazzatrice che laverà le strade e i camion, all’ingresso e all’uscita dal cantiere. L’operazione sarà effettuata nella massima sicurezza. La commissione, rappresentata da cittadini e consiglieri comunali, controllerà e terrà costantemente informata la popolazione. La ditta è seria, ha operato in tutta Italia in questo settore e tutto lascia pensare che le cose andranno bene. Il vero problema sarà poi il controllo successivo dell’area, per impedire che qualcuno la inquini un’altra volta».Fonte: Il Cittadino
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