giovedì 5 gennaio 2012

San Donato - Il Tar boccia il ricorso sul centro direzionale, i firmatari insistono: «Eni ci deve ascoltare»

«Ci aspettiamo che Eni, visto che non lo fa il sindaco, tenga in considerazione le riserve che la città ha manifestato in questi mesi rispetto a un intervento immobiliare che avrà pesanti ripercussioni sulla fisionomia di San Donato». La coalizione di centrosinistra a sostegno del candidato Andrea Checchi ha preso pubblicamente la parola in un volantino per annunciare che, nonostante l’esito del ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) - che ha respinto la richiesta di annullamento dell’iter per il nuovo centro direzionale -, la partita sul piano politico resta comunque aperta.

Ricordando le dimensioni del progetto, le forze alleate sottolineano: «Il Tar ha espressamente indicato di poter intervenire solo sulla legittimità procedurale, in merito alla quale ha respinto il ricorso, ma non ha espresso parere in merito alle scelte di rilievo economico, in quanto considerate scelte su cui i cittadini non hanno titolo per ricorrere, e di contenuto, che essendo scelte di natura politica sono sottratte al suo giudizio». Se dunque i sei ricorrenti vicini al centrosinistra nelle scorse settimane dal canto loro non hanno escluso l’ipotesi di effettuare ulteriori approfondimenti, attraverso gli organi preposti, riguardo alcuni passaggi della convenzione tra ente locale e colosso petrolifero, anche lo schieramento politico attualmente in opposizione annuncia che l’attenzione rispetto a questo intervento verrà tenuta alta. Lanciando un affondo politico: «Che la trattativa avrebbe potuto e dovuto essere condotta in modo differente è dimostrato dalle proposte avanzate da Eni per un impegno integrativo rispetto alla convenzione approvata. Anche nella discussione di queste proposte il sindaco è rimasto spettatore e non ha saputo cogliere l’occasione per introdurre quegli elementi che avrebbero mitigato gli effetti dell’intervento sulla città». Certo, l’argomento potrebbe tornare ad arroventare il dibattito in campagna elettorale.Fonte: Il Cittadino
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