martedì 24 gennaio 2012

San Giuliano - Un’altra richiesta per il biogas a Occhiò

Chiuso il capitolo delle autorizzazioni, si parla già di raddoppio dell’impianto di biogas ad Occhiò. O quanto meno è stato dato avvio ad un nuovo iter per la realizzazione di un altro impianto identico a quello che ha incassato il via libera dalle istituzioni, che verrebbe realizzato nell’area attigua. La notizia, che sta iniziando a circolare da qualche settimana, alzando una serie di interrogativi tra addetti ai lavori e politici, trova conferma in un documento che nel frattempo ha iniziato una staffetta burocratica identica a quella che si è appena conclusa. Unica differenza è che se nel primo caso il progetto era stato presentato dalla società agricola Montone, questa volta la richiesta è partita dalla società agricola Occhiò, il cui amministratore unico è sempre Luigi Besozzi. Il documento è stato protocollato presso il Comune di San Giuliano il 23 dicembre, a neanche un mese di distanza dalla conferenza di servizi che ha detto “sì” alla produzione di energia nell’angolo rurale di questo tratto di Sudmilano. La domanda è stata inviata alla Provincia di Milano, ad Enel, al Parco Sud, alla Sovrintendenza e a tutti gli enti competenti ad accendere il semaforo verde, che a questo punto torneranno ad avere voce in capitolo. La conclusione di questo nuovo viaggio di scrivania in scrivania potrebbe richiedere circa un anno di tempo, come è avvenuto per il primo esempio che a questo punto dovrebbe sorgere nel 2012. Dal momento che non sono mancate perplessità e nemmeno qualche malumore da parte della società civile di fronte l’apertura di un capitolo inedito per San Giuliano, riguardo adesso l’ipotesi di raddoppio della portata dell’impianto, non si sa bene se con due distinte strutture, potrebbero alzarsi già in questi giorni alcuni quesiti rivolti al Comune. Se infatti il tragitto per quanto concerne la trafila è ormai tracciato e la società che conduce Cascina Montone, proprietaria dei terreni, ha maturato un’esperienza in carteggi, piuttosto che in richieste di approfondimenti, valutazioni e tempistiche, resta il fatto che un piano del genere darà una virata decisiva ad una parte rurale del territorio. E se qualche titubanza c’è stata, il bis potrebbe far discutere. Per il momento la politica, neanche quella di opposizione, in attesa di approfondimenti, non si è ancora espressa. L’attenzione resta però concentrata sul secondo documento volto ad ottenere il permesso a costruire un «impianto di co-generazione alimentato a biogas proveniente dalla fermentazione anaerobica di produzioni vegetali aziendali da realizzarsi a San Giuliano Milanese Cascina Occhiò», con allegata la dichiarazione che la società promotrice non possiede e non gestisce altri impianti simili.

Il Movimento 5 Stelle avvia una petizione: su Internet i “no” all’ipotesi della centrale - Per fermare il biogas a cascina Occhiò adesso anche una petizione online. La propone il Movimento 5 Stelle di San Giuliano Milanese attraverso il sito www.fimiamo.it/biogas, che da alcuni giorni raccoglie i “no” alla realizzazione della struttura nell’abitato agricolo poco distante dalla via Emilia. L’impianto per la produzione di energia da biogas a Occhiò è già stato autorizzato dalla conferenza di servizio competente al cui vertice ci sono la Provincia di Milano e il Parco agricolo Milano Sud. L’impianto è destinato ad occupare un’area grande circa un ettaro a sud della strada cascina Selmo-Occhiò, appena oltre la linea dell’alta velocità ferroviaria ed un centinaio di metri prima delle case che compongono la frazione. Se da un punto di vista ufficiale quindi l’attesa per il via libera ai lavori è concentrato sul quando piuttosto che sul se, alcune forze politiche locali non rinunciano comunque a giocare la carta della mobilitazione popolare. La critica più forte dei promotori alla concessione del permesso di costruire è di tipo ambientale. I silos della centralina, realizzata da un’azienda agricola privata, saranno alimentati con 160 ettari di terreno immediatamente circostante. La superficie coltivata a mais verrebbero sottratta, secondo il punto di vista di questa e di altre iniziative che hanno alzato l’allarme su quello che sarebbe il primo impianto del genere nei confini comunali, a produzioni agricole per alimentazione umana o animale. Ecco quindi la strada della petizione Internet del Movimento 5 Stelle. I “grillini” sangiulianesi, presenti in consiglio comunale con il capogruppo Giorgio Salvo, invitano tutti a riflettere sul fatto che «autorizzando impianti di questo tipo il Parco agricolo Sud Milano, un progetto che avrebbe lo scopo di proteggere e valorizzare la vocazione agricola del territorio, viene meno al suo obiettivo fondamentale». Inoltre ancora una volta si punta l’indice su come «160 ettari di terreno verranno compromessi da colture intensive e concimazioni, senza alcuna finalità agricola in senso stretto, cioè destinata alla filiera alimentare».Fonte: Il Cittadino
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...