venerdì 10 febbraio 2012

Codogno - Pendolari, un’altra giornata “da brivido”

Un viaggio “da brivido”. Tutti i giorni e nel vero senso della parola. Perché trovare una carrozza con un posto libero dove sedersi e con il riscaldamento in funzione, per i pendolari è un po’ come azzeccare il Superenalotto. Questa settimana è iniziata all’insegna dei disservizi, ma la situazione non è ancora migliorata, lo dimostra la valanga di segnalazioni dei viaggiatori, arrivata in redazione: da Piacenza a Casale, da Codogno a Lodi, i viaggiatori si sentono abbandonati al loro destino.
A Casale il convoglio delle 7.29 si è presentato puntuale ma solo con 5 carrozze al seguito, come ogni mattina negli ultimi due mesi: «Tre carrozze erano fredde e naturalmente era impossibile anche solo entrare nel vagone riscaldato - racconta Francesco Andena -. Faceva davvero molto freddo, fuori il termometro segnava -7 gradi. Il convoglio successivo aveva 15 minuti di ritardo, mi è stato riferito che anche in questo caso si gelava. Ho anche litigato con il capotreno, il quale sosteneva che il “riscaldamento è basso e non riesce ad accendersi“. Il punto è che la situazione va avanti così da settimane e nonostante sia stata puntualmente segnalata nessuno è intervenuto». Andena, insieme a Giulio Anelli, pendolare di Secugnago, si è anche rivolto ai carabinieri, dove ha firmato un esposto.«Il treno 2648 della linea Mantova-Milano, in partenza alle 7.20 da Codogno - racconta Alessandro Grecchi, il poeta pendolare - era annunciato con 25 minuti di ritardo. Siamo tutti saliti sul 20412 delle 7.27. Capirete voi il disagio di essere tutti in piedi e al freddo a metà tra una carrozza e l’altra, perché il treno era già pieno! Anche a Lodi la stessa storia: il 2640 era annunciato con 60 minuti di ritardo e tutti i passeggeri si sono “pressati” sul nostro. L’unico conforto: quando siamo arrivati a Rogoredo e moltissima gente è scesa per prendere la metropolitana, abbiamo avuto i nostri dieci minuti di gloria e siamo potuti entrare nelle carrozze per riscaldarci un po’».Alla stazione di Lodi i pendolari si sono infuriati per gli stessi motivi e pure per i ritardi. I “vicini di casa” piacentini hanno fatto sentire la loro voce, dopo aver percorso «72 chilometri sottozero», come sottolineato dal presidente del Comitato Ettore Fittavolini.E se il meteo sembra non voler dare pace ai viaggiatori (le previsioni indicano la possibilità di un’altra nevicata per la giornata di oggi), c’è chi sottolinea il fatto che «è così da sempre, la neve c’entra fino a un certo punto». Arrabbiati, sì, ma soprattutto sconsolati, molti pendolari non si lamentano nemmeno più. «La normalità sembra essere diventata questa - dice qualcuno -, è già di per sè un “evento” il fatto che il treno arrivi». I più agguerriti, invece, questa settimana pensavano che l’unica soluzione per attirare l’attenzione fosse occupare i binari.Fonte: Il Cittadino
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