domenica 11 marzo 2012

Il Giappone si ferma ad un anno dalla tragedia. L'imperatore Akihito alla cerimonia ufficiale con il primo ministro Noda

TOKYO - Il Giappone si e' fermato alle ore 14.46 locali (le 6.46 in Italia) in un minuto di silenzio e di emozione nazionale, a un anno dalla triplice catastrofe dell'11 marzo 2011: il terremoto di magnitudo 9, il devastante tsunami e la crisi nucleare di Fukushima, la peggiore da Cernobyl. 

L'imperatore Akihito, con la consorte Michiko, partecipa alla cerimonia ufficiale voluta dal governo presso il Teatro Nazionale di Tokyo, cui e' presente il premier Yoshihiko Noda con il suo esecutivo. Cerimonie si sono tenute in tutto il Paese e soprattutto nel Tohoku, l'area a Nordest del Giappone devastata dalla forza dello tsunami che ha superato i 40 metri di altezza, ad esempio, sulla costa di Ofunato, citta' della prefettura di Iwate. Il numero dei morti e' di 15.854, nei dati della polizia nazionale aggiornati al 10 marzo, mentre quello dei dispersi e' di 3.155 e quello dei feriti, nell'ultimo conteggio disponibile, e' di 26.992. Le case distrutte ammontano a 129.107 unita', quella danneggiate a quota 254.139. Il numero di evacuati su scala nazionale al 23 febbraio e' di 343.935 unita', con almeno 80.000 provenienti dalla 'no-entry zone' dei 20 km intorno alla centrale nucleare di Fukushima. Proprio le proteste contro l'atomo a uso civile hanno segnato la giornata, con appuntamenti in numerose citta' e localita' del Giappone, a partire da Koriyama e Fukushima, entrambe nella prefettura a piu' rischio contaminazione. A Tokyo, nel centrale Hibiya Park, si sono riunite diverse migliaia di persone, prima di dare vita a una catena umana anti nucleare per 'circondare' i vicini palazzi governativi. "Tanta gente vive in condizione difficile e faremo il massimo per una vita sicura, aumentando gli sforzi contro la contaminazione nucleare e gli sforzi per recuperare Fukushima, facendone un posto più bello". L'impegno del governo giapponese è di "ricostruire le aree devastate" quanto prima, è la promessa del premier Yoshihiko Noda, fatta nell'intervento alla cerimonia per ricordare la tragedia dell'11 marzo 2011. "Manterremo viva la memoria per le generazioni future, per rafforzare la prevenzione". L'imperatore Akihito ha espresso ringraziamento a nome dell'intero Giappone per la solidarietà internazionale maturata dopo la catastrofe dell'11 marzo 2011. "Non dobbiamo dimenticare la tragedia - ha aggiunto Akihito, reduce da un intervento di bypass coronarico -, ma trasmetterla alle nuove generazioni per un futuro più sicuro". Nel corso della cerimonia al Teatro Nazionale di Tokyo, l'imperatore ha ricordato le vittime, il sacrificio dei volontari (come i pompieri) e la crisi nucleare, ancora da risolvere.Fonte: Ansa.it
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