giovedì 12 aprile 2012

Cavacurta, la chiesa rimane chiusa

Cavacurta e Camairago unite per salvare la chiesa di San Bartolomeo. Dal 25 gennaio scorso, il giorno del sisma che fece tremare l’Italia del centro-nord danneggiando strade e edifici, la parrocchiale di Cavacurta è chiusa.
Quel giorno la scossa di terremoto aprì una crepa profonda nella cappella sopra l’organo e in altre quattro laterali, l’area venne transennata e interdetto l’accesso. Da allora le funzioni religiose della comunità si svolgono in una sala di cascina Reccagni e in occasione della Pasqua i cavacurtesi si sono spostati a Camairago dove il parroco don Pierluigi Rossi ha riunito presso la parrocchiale affrescata da Vanelli le due comunità. Proprio nel corso della cerimonia l’annuncio della bella notizia: i cittadini hanno risposto alla lettera inviata da alcune parrocchiane di Cavacurta ai compaesani e ai vicini di Camairago per sollecitare un piccolo contributo alla messa in sicurezza della chiesa di San Bartolomeo, e le offerte non sono tardate ad arrivare. «Nella settimana santa sono stati raccolti 4mila e 800 euro» ha detto il parroco don Pierluigi Rossi. «Al momento si stanno battendo tutte le strade per recuperare i fondi necessari a finanziare l’intervento e come si dice «tanto poco fa assai» - aggiunge il sindaco Daniele Saltarelli - è grazie anche a questi aiuti che ce la si può fare a raccogliere la somma che serve». Inizialmente si era parlato di 100mila euro, ma stando ai successivi rilievi, secondo fonti municipali, potrebbero servirne 300. In ogni caso un preventivo certo è ancora da definire. E mentre si ragiona sul da farsi è al palo il progetto di riconversione del museo contadino allestito in un sotterraneo della canonica: prima dello smottamento la parrocchia aveva dato il suo benestare e si era impegnata a finanziare la metà dei lavori necessari, ma ora le priorità sono cambiate, occorre mettere al più presto in sicurezza la parrocchiale di San Bartolomeo. Così se non si reperiranno i finanziamenti altrove, il rischio è che il progetto “Bonum Comedere” (come l’architetto Giacomo Bassi ha ribattezzato la nuova versione museale) resti un sogno. «Abbiamo presentato domanda di finanziamento alla Fondazione Comunitaria e alla Fondazione Cariplo - conclude Saltarelli - le risposte arriveranno entro fine giugno. Nel frattempo stiamo cercando di reperire risorse per la parrocchiale, la speranza è di poterla riaprire almeno per Natale». Basterebbe garantire l’agibilità dell’arcata centrale, alle cappelle laterali si potrebbe pensare in seguito.Fonte: Il Cittadino
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