Bruciano il portale del santuario di San Giovanni del Calandrone. I
vandali, dopo le scritte sacrileghe vergate a marzo sul retro del luogo
di pellegrinaggio, un mese dopo sono tornati a colpire per la seconda
volta. Lasciando, purtroppo, un segno indelebile che potrebbe però
costare caro agli autori. Sono state infatti aperte le indagini da parte
dei carabinieri della stazione di Zelo Buon Persico, supportati dai
vigili del Consorzio Nord Lodigiano di polizia che hanno dato la loro
massima collaborazione.
Perché, se il mese scorso si poteva chiudere un occhio, questa volta il fatto è troppo grave per essere perdonato. I vandali, probabilmente agendo nella notte tra venerdì e sabato, avrebbero volontariamente dato fuoco all’ingresso del santuario. È possibile che il portale sia stato cosparso di liquido infiammabile e quindi sia stato appiccato l’incendio. Non si sa molto di più, in quanto le attività investigative sono mantenute nel più stretto riserbo. Certo è che il santuario si trova in un luogo isolato, in mezzo alla campagna e di conseguenza è poco sorvegliato, ma vi si accede comunque dal centro abitato. Gli agenti della polizia locale intendono verificare le immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza installato nel Comune. «Non so molto di quello che è successo - commenta amareggiato Luigi Gangai assessore di Merlino -, ma i nostri vigili hanno fatto un accurato sopralluogo e mi risulta che il portale sia stato sostituito. Sono cose che mai si vorrebbero vedere e non posso che condannare gesti che non hanno senso alcuno». Rincara la dose il sindaco Giovanni Fazzi, che parla di «un’offesa recata ai fedeli e alla comunità di Merlino nel suo complesso». «Abbiamo a che fare con dei vigliacchi - commenta il primo cittadino -, capaci di dar voce alla loro frustrazione, usando dei mezzi vili rifuggendo ogni confronto con gli altri. Non esiste senso civico, quando è la violenza a sostituire la parola. Questi vandali, facciano almeno un atto coraggioso autodenunciandosi, ma si sa che è chiedere troppo a dei deboli».Fonte: Il Cittadino
Perché, se il mese scorso si poteva chiudere un occhio, questa volta il fatto è troppo grave per essere perdonato. I vandali, probabilmente agendo nella notte tra venerdì e sabato, avrebbero volontariamente dato fuoco all’ingresso del santuario. È possibile che il portale sia stato cosparso di liquido infiammabile e quindi sia stato appiccato l’incendio. Non si sa molto di più, in quanto le attività investigative sono mantenute nel più stretto riserbo. Certo è che il santuario si trova in un luogo isolato, in mezzo alla campagna e di conseguenza è poco sorvegliato, ma vi si accede comunque dal centro abitato. Gli agenti della polizia locale intendono verificare le immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza installato nel Comune. «Non so molto di quello che è successo - commenta amareggiato Luigi Gangai assessore di Merlino -, ma i nostri vigili hanno fatto un accurato sopralluogo e mi risulta che il portale sia stato sostituito. Sono cose che mai si vorrebbero vedere e non posso che condannare gesti che non hanno senso alcuno». Rincara la dose il sindaco Giovanni Fazzi, che parla di «un’offesa recata ai fedeli e alla comunità di Merlino nel suo complesso». «Abbiamo a che fare con dei vigliacchi - commenta il primo cittadino -, capaci di dar voce alla loro frustrazione, usando dei mezzi vili rifuggendo ogni confronto con gli altri. Non esiste senso civico, quando è la violenza a sostituire la parola. Questi vandali, facciano almeno un atto coraggioso autodenunciandosi, ma si sa che è chiedere troppo a dei deboli».Fonte: Il Cittadino
