«Costretti a pagare un mese intero di asilo nido anche se a luglio e
agosto andremo in vacanza con i bambini». Insorgono i genitori
sandonatesi contro il nuovo sistema di calcolo delle rette estive nelle
scuole di prima infanzia convenzionate con il municipio: o un mese o
niente. Nella fascia massima vuole dire più di 600 euro.
Già avviata quindi una raccolta firme per tornare al sistema in auge fino all’anno scorso, l’indicazione dei periodi di frequenza settimana per settimana, dal primo luglio al primo settembre. Il Comune spiega il provvedimento richiamando quanto detto in consiglio qualche mese fa: «L’alternativa è chiudere il servizio, quantomeno ad agosto, oppure abbassare la qualità. Luglio e agosto costano 160mila euro di spese incomprimibili». Le famiglie dei bambini che frequentano i quattro nidi convenzionati gestiti da una cooperativa (tre nel centro e uno a Poasco) in questi giorni hanno ricevuto un poco gradito regalo estivo. Una comunicazione del settore servizi educativi dice che chi intende iscrivere i figli alla scuola d’infanzia quest’anno deve scegliere entro il 15 maggio fra tre possibilità: dal 2 al 27 luglio, come dire tutto il mese; poi dal 30 luglio al 10 agosto con ripresa dal 27 al 31 agosto. Si deve scegliere luglio intero anche se poi si andrà in vacanza (o si deciderà qualche altra soluzione per i bambini, dai nonni ad altro), e ci sono possibilità che anche ad agosto qualcuno calcoli male, trovandosi poi un figlio iscritto ad un servizio che non frequenterà. Quella che è vista come una manovra “di cassa” sembra dunque consentire ai genitori pochissimi margini di scelta, su luglio in particolare: così stando le cose alcune famiglie si sono già rimboccate le maniche e hanno cominciato a far girare una raccolta firme da protocollare in municipio il giorno in cui scadranno i termini per indicare quale periodo è stato scelto. Il che con ogni probabilità avverrà a cavallo fra i due turni del voto comunale che tutta la città aspetta. I promotori dell’iniziativa chiedono una cosa sola, molto semplice, ovvero la reintroduzione dell’iscrizione per settimane come era fino al 2011. Il beneficio sarebbe rilevante soprattutto in luglio, perché in agosto la retta è riparametrata sulle due settimane effettive di servizio. Sulla questione prende posizione l’assessore alle politiche educative Marco Zampieri: «La raccolta firme è un atto legittimo e da valutare - dice Zampieri, in corsa anche alle comunali - ma invito a ricordare quanto detto con chiarezza alcuni mesi fa in consiglio comunale: il nido estivo è un servizio integrativo, non essenziale. Negli ultimi anni su agosto c’è stata una forte flessione di iscritti, circa 25 bambini l’anno scorso hanno usufruito delle due settimane intere. Con questi numeri le alternative che si presentavano erano o la chiusura, almeno in agosto, o l’introduzione di un sistema tariffario che consentisse di coprire in altro modo gli 80mila euro di costi fissi mensili».Fonte: Il Cittadino
Già avviata quindi una raccolta firme per tornare al sistema in auge fino all’anno scorso, l’indicazione dei periodi di frequenza settimana per settimana, dal primo luglio al primo settembre. Il Comune spiega il provvedimento richiamando quanto detto in consiglio qualche mese fa: «L’alternativa è chiudere il servizio, quantomeno ad agosto, oppure abbassare la qualità. Luglio e agosto costano 160mila euro di spese incomprimibili». Le famiglie dei bambini che frequentano i quattro nidi convenzionati gestiti da una cooperativa (tre nel centro e uno a Poasco) in questi giorni hanno ricevuto un poco gradito regalo estivo. Una comunicazione del settore servizi educativi dice che chi intende iscrivere i figli alla scuola d’infanzia quest’anno deve scegliere entro il 15 maggio fra tre possibilità: dal 2 al 27 luglio, come dire tutto il mese; poi dal 30 luglio al 10 agosto con ripresa dal 27 al 31 agosto. Si deve scegliere luglio intero anche se poi si andrà in vacanza (o si deciderà qualche altra soluzione per i bambini, dai nonni ad altro), e ci sono possibilità che anche ad agosto qualcuno calcoli male, trovandosi poi un figlio iscritto ad un servizio che non frequenterà. Quella che è vista come una manovra “di cassa” sembra dunque consentire ai genitori pochissimi margini di scelta, su luglio in particolare: così stando le cose alcune famiglie si sono già rimboccate le maniche e hanno cominciato a far girare una raccolta firme da protocollare in municipio il giorno in cui scadranno i termini per indicare quale periodo è stato scelto. Il che con ogni probabilità avverrà a cavallo fra i due turni del voto comunale che tutta la città aspetta. I promotori dell’iniziativa chiedono una cosa sola, molto semplice, ovvero la reintroduzione dell’iscrizione per settimane come era fino al 2011. Il beneficio sarebbe rilevante soprattutto in luglio, perché in agosto la retta è riparametrata sulle due settimane effettive di servizio. Sulla questione prende posizione l’assessore alle politiche educative Marco Zampieri: «La raccolta firme è un atto legittimo e da valutare - dice Zampieri, in corsa anche alle comunali - ma invito a ricordare quanto detto con chiarezza alcuni mesi fa in consiglio comunale: il nido estivo è un servizio integrativo, non essenziale. Negli ultimi anni su agosto c’è stata una forte flessione di iscritti, circa 25 bambini l’anno scorso hanno usufruito delle due settimane intere. Con questi numeri le alternative che si presentavano erano o la chiusura, almeno in agosto, o l’introduzione di un sistema tariffario che consentisse di coprire in altro modo gli 80mila euro di costi fissi mensili».Fonte: Il Cittadino

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