«Auspichiamo da parte dei candidati sindaci e della futura
amministrazione una maggior sensibilità riguardo le ricadute sul
territorio legate al vicino aeroporto di Linate, in particolare per quei
cittadini di Bolgiano che pagano le maggiori conseguenze». L’appello si
alza dall’avvocato Arturo Gioffredi, al vertice dello storico comitato
antirumore, che ha alle spalle oltre dieci anni di tenaci battaglie.
«Sul piano del rumore - spiega -, con l’attuale distribuzione dei voli la situazione va decisamente meglio, ma restano 150 cittadini che sei anni fa presentarono domanda di indennizzo delle proprie abitazioni per accedere ad un fondo previsto per legge, i quali sono tutt’ora in attesa di riscuotere quanto gli è dovuto. Tutto questo è assurdo se si pensa che in altri Paesi viene pagata persino la corrente elettrica agli aventi diritto». Risale ad alcuni anni fa l’incontro pubblico in cui i vertici del Comune insieme ai dirigenti avevano illustrato gli sviluppi dei lavori condotti all’interno della sottocommissione tecnica, dove San Donato ha una rappresentanza, per il pagamento degli indennizzi. Ma a distanza di tempo sono ancora attese risposte. In quell’unica occasione dai residenti del quartiere in assoluto più tartassato dall’inquinamento acustico si era alzata anche la richiesta di un’ulteriore centralina di rilevamento da collocare vicino alle loro case. Secondo infatti le istanze dei diretti interessati, il dispositivo della Sea installato in passato in via Maritano non è sufficiente per rilevare i picchi di fracasso che li riguardano. Gli abitanti dei complessi a ridosso del confine con il sedime aeroportuale, a poche centinaia di metri dalla pista dell’aeroporto, avevano persino animato l’intenzione di chiedere una raccolta firme per sensibilizzare i vertici del Comune riguardo l’esigenza di un monitoraggio più accurato. A questo punto, in una pagina fatta di impegni da parte degli aspiranti primi cittadini, viene dunque portata l’attenzione su un capitolo che resta aperto, con una quota di sandonatesi che attende ancora gli indennizzi per i disagi patiti con gli aerei “fracassoni”. Fonte: Il Cittadino
«Sul piano del rumore - spiega -, con l’attuale distribuzione dei voli la situazione va decisamente meglio, ma restano 150 cittadini che sei anni fa presentarono domanda di indennizzo delle proprie abitazioni per accedere ad un fondo previsto per legge, i quali sono tutt’ora in attesa di riscuotere quanto gli è dovuto. Tutto questo è assurdo se si pensa che in altri Paesi viene pagata persino la corrente elettrica agli aventi diritto». Risale ad alcuni anni fa l’incontro pubblico in cui i vertici del Comune insieme ai dirigenti avevano illustrato gli sviluppi dei lavori condotti all’interno della sottocommissione tecnica, dove San Donato ha una rappresentanza, per il pagamento degli indennizzi. Ma a distanza di tempo sono ancora attese risposte. In quell’unica occasione dai residenti del quartiere in assoluto più tartassato dall’inquinamento acustico si era alzata anche la richiesta di un’ulteriore centralina di rilevamento da collocare vicino alle loro case. Secondo infatti le istanze dei diretti interessati, il dispositivo della Sea installato in passato in via Maritano non è sufficiente per rilevare i picchi di fracasso che li riguardano. Gli abitanti dei complessi a ridosso del confine con il sedime aeroportuale, a poche centinaia di metri dalla pista dell’aeroporto, avevano persino animato l’intenzione di chiedere una raccolta firme per sensibilizzare i vertici del Comune riguardo l’esigenza di un monitoraggio più accurato. A questo punto, in una pagina fatta di impegni da parte degli aspiranti primi cittadini, viene dunque portata l’attenzione su un capitolo che resta aperto, con una quota di sandonatesi che attende ancora gli indennizzi per i disagi patiti con gli aerei “fracassoni”. Fonte: Il Cittadino
