venerdì 1 giugno 2012

L’invasione dei rifiuti tecnologici. Provincia di Lodi in maglia nera rispetto alle altre lombarde: raccolti 926mila chilogrammi in un anno

Un macigno pesante 926mila chilogrammi e soprattutto ingombrante: è fatto di tv, computer ed elettrodomestici raccolti in un anno nel Lodigiano. Questa volta la provincia indossa la maglia nera rispetto al resto della Lombardia, anche per colpa dei 17 Comuni che si sono guadagnati l’etichetta di “meno virtuosi”, un elenco in cui compare anche la città del Barbarossa.
Nel gruppo, però, ci sono anche Borghetto, Borgo, Casalmaiocco, Cervignano, Crespiatica, Fombio, Galgagnano, Mairago, Marudo, Massalengo, Orio, Ospedaletto, San Rocco, Secugnago, Senna e Sordio. Nel 2011 a Lodi sono stati conferiti 421.710 chilogrammi di tv e monitor e 233.122 chilogrammi di piccoli elettrodomestici, quest’ultima è l’unica tipologia di rifiuti che ha registrato un incremento della raccolta, tutte le altre hanno subito una flessione che ha fatto scendere il dato provinciale di 3 punti percentuali. Complessivamente la media pro-capite per abitante è pari a 4,07 chilogrammi, al di sotto della media regionale e nazionale. I dati sono stati presentati settimana scorsa al Pirellone dall’assessore al territorio Daniele Belotti, insieme al direttore generale del Centro di coordinamento Raee Fabrizio Longoni e fanno riferimento solamente ai Comuni in cui il centro di raccolta ha consegnato i rifiuti al punto di coordinamento.Sul territorio spunta una schiera di paesi più diligenti rispetto agli altri, 12 centri in tutto: Abbadia, Bertonico, Caselle Landi, Castelnuovo, Corno Giovine, Guardamiglio, Livraga, Maleo, Salerano, San Fiorano, Tavazzano e Somaglia. Tutti gli altri, invece, si collocano nella media regionale. Se il “peso” della raccolta lascia a desiderare, il Lodigiano guadagna punti per il numero dei centri a disposizione dei cittadini, pari a 49: ci sono quindi 21,52 zone di conferimento ogni 100mila abitanti.«A fronte di una presenza capillare di punti di raccolta (807 per 1544 comuni, equivalenti a 8,3 centri ogni 100.000 abitanti) - afferma l’assessore Belotti - dobbiamo continuare a puntare sulle campagne informative e sul potenziamento dell’1 contro 1, con il ritiro obbligatorio da parte del negoziante del vecchio elettrodomestico a fronte dell’acquisto di uno nuovo. È necessario investire nell’informazione e nella cultura affinché tutti capiscano che il corretto smaltimento di questi materiali porta oltre che al recupero e al risparmio di risorse ed energia, anche e soprattutto alla tutela della salute e dell’ambiente». La proposta di Belotti sarebbe quella di utilizzare contenitori disseminati nelle aree di grande accesso come scuole e centri commerciali per smaltire le apparecchiature elettriche ed elettroniche di piccole dimensioni. «Dobbiamo agevolare il processo di conferimento dei Raee da parte dei cittadini per evitare loro di doversi recare per forza alla piattaforma ecologica». Evitando così di ritrovarseli lungo l’Adda. Fonte: Il Cittadino

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