mercoledì 20 giugno 2012

San Donato - Minaccia il suicidio per farsi pagare

Minaccia il suicidio per convincere il suo datore di lavoro a pagarlo. Ieri mattina via Libertà è stata sconvolta da 40 minuti di panico. Intorno alle 9.20 sono stati alcuni passanti a notare un uomo in piedi sul cornicione di un terrazzo della palazzina in fase di costruzione al civico 98.
Quando gli sguardi dal marciapiede sottostante hanno iniziato ad essere puntati sull’inquietante scena, il protagonista della triste vicenda aveva già scavalcato la ringhiera del parapetto a cui si teneva aggrappato con le mani, dando le spalle alla strada e minacciando il gesto estremo. I cittadini hanno immediatamente chiamato i vigili, che sono stati i primi ad intervenire nel susseguirsi di mezzi di soccorso. La porta dell’appartamento in cui si era barricato l’uomo era chiusa a chiave. Al piano è salito il comandante della polizia locale Fabio Allais insieme ad un operaio del cantiere che ha sfondato la porta. Una volta all’interno Allais si è precipitato sul balcone, dove ha portato avanti una trattativa che è durata una mezz’ora di generale tensione. Ha appreso che si trattava di un egiziano di 26 anni, di cui 10 trascorsi in Italia, le cui iniziali sono S.A. dipendente di una cooperativa impegnata nel cantiere della stessa palazzina da cui era pronto a lanciarsi. Lamentava che il suo datore di lavoro gli doveva dei soldi e chiedeva innanzitutto garanzie rispetto la somma da riscuotere. Nel frattempo il caseggiato è stato raggiunto dai sanitari e dai vigili del fuoco che, preparandosi al peggio, hanno gonfiato il tappeto di salvataggio. Intanto lui non ha voluto che sul balcone, ad ascoltare le sue rimostranze per l’ingiustizia di carattere economico a suo avviso subita, ci fosse altri interlocutori. Il vertice della polizia locale ha fatto il possibile per tranquillizzarlo, mentre altri vigili stavano cercando di mettersi in contatto con il titolare della cooperativa che, appresa al telefono la notizia, si è subito mosso per raggiungere il luogo dove è stata sfiorata la tragedia. Il giovane egiziano si è calmato solo vedendo l’assegno che gli è stato consegnato dal suo datore di lavoro con la somma corrispondente al credito che a suo avviso doveva riscuotere. Quando ha dato segni di voler desistere dal terribile obiettivo che sembrava essersi prefissato in un primo tempo, dalla strada si è alzato un lungo applauso, con il sollievo generale di coloro che sono rimasti con il fiato sospeso. Tra loro c’era il sindaco Andrea Checchi, che ha seguito insieme agli altri residenti la difficile trattativa. Nella centralissima via Libertà, costellata di negozi, nonostante i vigili avessero isolato l’area, al di là delle transenne si era infatti formato un folto gruppo che ha atteso con ansia il lieto fine. La sequenza è stata ripresa dal canale di youtube locale “L’altra Tv”, in cui si vede lo spezzone finale, insieme ad una carrellata di fotogrammi. Mentre per tutto il pomeriggio di ieri presso il comando dei vigili sono proseguiti i lavori per tentare di fare chiarezza sui retroscena dell’episodio. Sembra che la causa non sia propriamente di carattere economico, come è sembrato in un primo tempo, bensì l’egiziano pare abbia agito a seguito di alcune tensioni nell’ambiente di lavoro che sarebbero sfociate nell’allontanamento dal cantiere. In base alle prime indiscrezioni insomma ieri non avrebbe dovuto trovarsi in quella palazzina, ma ulteriori particolari sull’accaduto potrebbero emergere nella giornata di oggi.Fonte: Il Cittadino

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