giovedì 13 settembre 2012

San Donato - Le auto fanno lo slalom tra i rifuti: «Il Comune non può intervenire»

Sacchetti di plastica, pacchetti di sigarette, ogni sorta di cartacce, ma soprattutto bottiglie di plastica e lattine in grande quantità.
Questo offre la sconsolante distesa di rifiuti che accompagna gli automobilisti lungo la rampa che parte dal rondò della Pieve e conduce sulla superstrada che collega San Donato con Corvetto. Non più di duecento metri, dall’inizio della salita al cartello verde che segnala l’inizio della tratta di competenza della società autostrade, lungo i quali, a ridosso del guard rail di destra, si accumula giorno dopo giorno ogni tipo di immondizia. Sono ormai alcune settimane che i rifiuti fanno bella mostra di sé, evidenziando, oltre alla non sopita vitalità della maleducata abitudine al lancio della spazzatura fuori dal finestrino, anche un accentuato stato di trascuratezza del tratto stradale in questione.È l’assessore all’ambiente e al verde pubblico Andrea Battocchio a spiegare l’origine del problema: «L’area è di proprietà del consorzio quartiere Affari, perciò il comune non può intervenire direttamente». L’organismo, di cui fanno parte i complessi residenziali delle Torri lombarde e le unità di terziario installate nella zona, è detentore di diverse aree private ad uso pubblico, tra cui piazza della Pieve e piazza Bobbio, riqualificata negli ultimi anni a sue spese. Per quanto riguarda la competenza della manutenzione stradale, la diatriba è datata. In anni passati, il consorzio si era più volte dimostrato insofferente dei forti oneri necessari ai lavori di manutenzione ordinaria delle aree ad uso pubblico di cui risulta titolare: a fine 2010, faceva sapere di spendere circa 700mila euro all’anno per tali interventi. Nel giugno 2011 l’atto conclusivo, quando il Tar ha respinto un ricorso collettivo da parte del consorzio nei confronti del comune: la sentenza aveva stabilito che la manutenzione di strade e piazze spettasse irrevocabilmente al consorzio. Tuttavia, gli interventi di pulizia appaiono tutto tranne che adeguati: Battocchio conclude che «cercheremo di fare in modo che il proprietario intervenga, altrimenti potremmo valutare di pulire noi e cercare di trovare un accordo con il consorzio per il futuro».Fonte: Il Cittadino

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