sabato 13 ottobre 2012

Disagi sui bus Line, i genitori esasperati sul piede di guerra

Genitori pronti a proteste e dimostrazioni se non migliorerà la situazione del trasporto scolastico della Line sulla tratta tra Brembio, Secugnago, Casale e Codogno, e all’orizzonte c’è già chi profila il rischio di uno sciopero degli abbonamenti.
Non è piaciuto alle famiglie il trattamento riservato prima ai figli, costretti a viaggi in piedi in condizioni di sicurezza giudicate precarie, e poi ai genitori stessi, che alla richiesta di una soluzione non hanno trovato risposte ufficiali. Il problema segnalato da una cinquantina di genitori riguarda in particolare due corse, quella Brembio-Codogno delle 7.10 che porta gli studenti alle scuole superiori di Casale e di Codogno, e quella di ritorno Codogno-Brembio delle 13.30. A trovare posto a sedere, in entrambi i casi, sono soltanto gli studenti raccolti alle prime fermate. A Secugnago e Zorlesco al mattino presto, e alla fermata della Peveralli di Casale dove salgono gli studenti dell’Istituto Cesaris di Casale alle 13.30, trovare posto seduti è un’impresa destinata al fallimento. Segnalata la questione alla Line e alla Provincia, competente sul trasporto scolastico, i genitori non hanno avuto alcuna risposta. Solo dalle pagine de “il Cittadino” il direttore generale della Line Sergio Resconi aveva fatto sapere che si stavano studiando soluzioni alternative che non prevedessero però l’aggiunta di corse e aveva aggiunto che il problema è causato anche dal fatto che gli studenti hanno più mezzi a disposizione, ma tendono a scegliere sempre e solo alcuni. «Forse è vero per altre tratte, sicuramente non per quella dei nostri figli - fanno sapere dei genitori di Brembio -. Alle nostre richieste del 26 settembre, la Line non ha dato alcuna risposta, e solo al telefono ci è stato detto che hanno tempo 30 giorni per rispondere. Non è questo il modo di trattare con dei clienti che pagano il servizio non poco». L’abbonamento varia tra i 40 e i 50 euro mensili, e proprio sull’abbonamento potrebbe manifestarsi la protesta dei genitori. «La situazione deve essere risolta non per una questione di comodità di viaggio, ma per una questione di sicurezza - proseguono i genitori -. Nei prossimi giorni se non si muoverà nulla convocheremo un’assemblea di tutti gli interessati a Brembio o Secugnago, avanzando già le prime proposte per attuare qualche forma di protesta. Al momento è solo un’idea, ma tra diversi genitori già circola l’ipotesi di non pagare più l’abbonamento».Fonte: Il Cittadino

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