Avvicinare i giovani alla montagna, questo l’obiettivo dell’Ag
(Alpinismo giovanile) di Melegnano, la sezione del Cai dedicata agli
under 30. Un impegno arduo per un gruppo di ragazzi appassionati d’alta
quota che ogni anno investe il proprio tempo libero in attività che
permettano ai bambini di lasciare la pianura al fine di imparare ad
apprezzare il contatto con la natura.Agli inizi degli anni Novanta si è
formato all’interno del Cai melegnanese un gruppo di giovani che iniziò a
intraprendere gite per i monti in maniera autonoma rispetto al resto
del club. Negli ultimi anni l’Ag ha definito la sua struttura, i ragazzi
hanno frequentato corsi di formazione, sono divenuti accompagnatori e
sono oggi responsabili di corsi di avviamento all’alpinismo per i
piccoli.«Quest’anno abbiamo 12 aquilotti dai 7 ai 13 anni che
concluderanno il corso. Spero che il loro percorso con noi continuerà
anche nel 2013», racconta Luca Robbiati, uno degli accompagnatori
dell’Ag. Il corso di alpinismo si evolve durante tutto l’anno e prevede
escursioni in montagna a 360 gradi: dalla camminata su sentiero alla
ferrata, dallo sci alla castagnata. Tanti modi di conoscere una realtà
dai mille volti come la montagna senza ignorarne i pericoli. «Essere
accompagnatori di Ag è un compito importante; ci vengono affidati dei
bambini e li portiamo in luoghi che non conoscono. Io sono
accompagnatore di Alpinismo giovanile regionale, ho effettuato corsi
formativi seguiti da esami finali; anche gli altri accompagnatori
prestano attenzione alla loro preparazione grazie a continui
aggiornamenti di gruppo», rassicura Robbiati. Guidare un bambino alla
scoperta della montagna non richiede solo preparazione tecnica e senso
di responsabilità ma anche l’assunzione di un ruolo essenziale, quello
dell’educatore che insegna al bambino a muoversi, a conoscere i propri
limiti, a sopportare la fatica, a vivere e crescere con gli altri e a
rispettare la natura. Questi gli aspetti importanti che distinguono il
corso di Ag da altre attività sportive praticabili in città. «Non
servono prerequisiti particolari per iscriversi e per i genitori il
corso comporta solo l’impegno di accompagnare i figli alla partenza e
venirli a prendere al ritorno; durante le gite preferiamo lavorare con i
ragazzi da soli per lasciarli liberi, senza ansie da prestazione o
paure riflesse».Fonte: Il Cittadino
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