lunedì 22 ottobre 2012

San Donato - Il parco porta il nome di Mattei

Addio parco Snam, benvenuto parco Enrico Mattei. La struttura di via Caviaga a San Donato ha ora un nuovo nome, suggellato dalla stele inaugurata sabato mattina alla presenza delle autorità e di un gran numero di cittadini.
In occasione del cinquantennale dalla morte di Mattei, colui che nei primi anni Cinquanta puntò sull’area agricola a sud-est di Milano su cui oggi si sviluppa San Donato per impiantarvi Metanopoli, l’avveniristica città italiana dell’energia, si è ritenuto di celebrare il papà dell’Eni con la dedicazione del parco sportivo cittadino, facente parte del progetto urbanistico da lui fortemente voluto. Il profilo di Mattei e la fiamma di Eni, scavati su due volumi in acciaio corten, vicini ma separati: una raffigurazione metaforica dell’ideologia matteiana, segnata dal rapporto di chiara separazione ma anche contiguità di scopi tra uomo e azienda. La citazione di Mattei «Metanopoli è molto più di un quartiere. Per noi è l’espressione di una speranza» campeggia su uno dei due volumi. Un monumento minimal di grande impatto, al quale verrà abbinata, all’ingresso del parco, un’insegna che riporterà il nuovo nome della struttura.Il monumento è stato svelato agli occhi di una significativa folla di cittadini dopo un breve momento cerimoniale inaugurato dall’intervento del sindaco Andrea Checchi, presente all’inaugurazione insieme a gran parte della giunta. «La dedicazione del parco a Enrico Mattei è un atto dovuto verso colui che ha contribuito così intensamente allo sviluppo di San Donato - così il primo cittadino -, determinando un contesto urbano che connota la nostra città come una peculiarità in tutto l’hinterland milanese». A rappresentare il colosso energetico, il dirigente Salvatore Sardo: «La storia di San Donato e la storia di Eni coincidono. Enrico Mattei fu il primo ad amare questo territorio in cui fino al 1952 non c’era un solo impianto produttivo assimilabile a un’idea di media impresa. Il suo interesse era legato a una visione di lungo periodo» ha sostenuto. Prima della benedizione impartita da monsignor Franco Carnevali, vicario episcopale della zona di Melegnano, e da don Pietro Zaupa, parroco di Santa Barbara, è intervenuto anche l’architetto Ronen Joseph, autore del monumento. Ha spiegato che «il corten rappresenta il territorio: le figure di Eni e di Mattei escono da questo materiale, sono estratte dal territorio», prima di lasciare spazio all’inno d’Italia conclusivo suonato dal corpo musicale cittadino Pietro Mascagni. Le nuove intestazioni solitamente impiegano qualche tempo per diventare di uso corrente: tuttavia, la suggestiva stele che accompagna gli avventori al loro ingresso nel parco lascia pochi dubbi sulla paternità dell’area verde sandonatese.Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...