Terra nera e odore poco piacevole.
È quanto segnalato da alcune testimonianze che denunciano
l'inquinamento del terreno di Cascina Monticello. La segnalazione è
stata tempestivamente avanzata dall’impresa che sta effettuando gli
scavi per il metanodotto dell’Eni.
Stando ai primi accertamenti in corso si
tratterebbe di probabile contaminazione da idrocarburi. Inoltre nel
sottosuolo sono stati trovati laterizi e altro materiale di vario genere
su cui si sono accesi una serie di grossi interrogativi. Nei giorni
scorsi sul posto si sono recati i tecnici dell’Arpa (Agenzia Regionale
per l’Ambiente), insieme agli addetti del comune e agli agenti di
polizia provinciale per alcuni sopralluoghi. Sono già stati effettuati
anche i carotaggi del terreno per il prelievo di campioni su cui si
stanno concentrando attenti approfondimenti.
L’attenzione in questo caso non è tanto puntata sul
lotto che per decenni ha ospitato una serie di attività artigianali
irregolari, dove dopo le bonifiche sorgerà un comparto residenziale,
bensì sull’area adiacente che si estende dalla cascina fino all’impianto
di co-generazione dell’Eni. Un tratto sterrato fuori mano, inserito
nel perimetro del Parco Agricolo Sudmilano, dove in base agli addetti
ai lavori non era prevedibile una situazione del genere.
Intanto, in attesa di responsi che consentiranno di
valutare l’entità delle opere di bonifica necessarie, il cantiere
dell’Eni è stato sospeso, fino a quando le autorità non daranno il via
libera. Già nei prossimi giorni potrebbero emergere novità, in quanto
l’Arpa e gli enti competenti, non appena conclusi i controlli in atto,
comunicheranno gli esiti di quanto emerso.Fonte: MilanoToday
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