lunedì 24 giugno 2013

San Giuliano - Rogo doloso rovina la chiesa di Occhiò: "Atto insensato"

«Un atto insensato, che vanifica gli sforzi della comunità per il recupero di un bene prezioso». Dopo le proteste di Italia Nostra, anche il mondo religioso scende in campo per condannare l’incendio doloso che nei giorni scorsi ha danneggiato, per fortuna in maniera lieve, la chiesina di Occhiò, un antico oratorio dedicato ai Santi Giovanni e Paolo, con sede nelle campagne di San Giuliano. Una mano ignota ha appiccato il fuoco a un cumulo di rifiuti che un gruppo di volontari aveva accatastato a pochi passi dall’edificio, dopo aver eseguito un repulisti all’interno e all’esterno del monumento.

«L’operazione di pulizia era avvenuta col benestare del Comune», precisano don Lino Maggioni e don Stefano Crespi, i sacerdoti della parrocchia di San Giuliano Martire, alla quale la chiesina fa capo. I due religiosi si stanno adoperando per un rilancio dell’antico edificio, da tempo in disuso. «Il ritiro dei rifiuti – proseguono – era già stato preventivato, sempre in accordo col Comune». Di procedere alla rimozione, però, non c’è stato il tempo. I materiali di scarto, infatti, sono stati incendiati dopo essere stati cosparsi di benzina. Uno dei muri del monumento è stato raggiunto dalle fiamme.
«Questa azione vandalica ha messo in serio pericolo la struttura del bene, nonché l’incolumità delle persone che risiedono o frequentano la zona – dichiarano i sacerdoti -. Esprimiamo un profondo rammarico per queste situazioni, che vanificano gli sforzi che la comunità e la parrocchia stanno dedicando al progetto “Occhiò all’anno della fede”. Questo progetto nasce tanto a scopo conservativo quanto - e soprattutto - con finalità educativa e sociale, per offrire ai cittadini la possibilità di sviluppare una nuova coscienza, identità e responsabilità civica, in concomitanza con l’anno della fede 2013».
«Auspichiamo per il futuro – concludono don Maggioni e don Crespi - una maggiore partecipazione e vigilanza da parte degli enti presenti sul territorio, nella convinzione che la collaborazione reciproca possa favorire l’operato di tutti e giovare alla cittadinanza».
Con un nucleo primigenio che risale al nono secolo, l’oratorio dei Santi Giovanni e Paolo è fra i monumenti più antichi del Sud Milano. Dopo un lungo periodo di abbandono, è grazie all’interessamento di Italia Nostra se ora si sta cercando di recuperare l’edificio, proponendolo anche come punto di aggregazione.Fonte: Il Giorno

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