"Sogniamo l'Aquila per bimbi e famiglie". A piedi e in bici nella città terremotata
Una marcia dei cittadini emiliani colpiti dal
sisma è già partita. Una carovana in bicicletta partirà da Roma: si
incontreranno il 22 giugno ai piedi del centro storico per entrare con i
cittadini e le associazioni aquilane. Fino a piazza Duomo per un
concerto dei Têtes de Bois - Sono partiti da Novi di Modena, nel cuore delle zone terromotate dell'Emilia. Una "lunga marcia"
che arriverà il 22 giugno ai piedi dell'Aquila "per portare la nostra
solidarietà, ma soprattutto per raccontare le nostre esperienze di
testimoni e spiegare l'importanza di una buona ricostruzione". Lì
incontreranno una carovana che arriverà da Roma in bicicletta, o i tanti
che vorranno essere lì con le loro bici. Ma soprattutto le associazioni
e i cittadini dell'Aquila, gli "ospiti" che apriranno il centro storico
e che sognano la loro città ricostruita a misura d'uomo. Una
scommessa fatta di tante battaglie, e non potevano non chiamare i tanti
che della vita e dei tempi a misura d'uomo sono da sempre convinti. "Un
palco a pedali per L'Aquila, una grande sfida. Transumanza a Pedali è la
sua migrazione appassionata. Venerdì 21 giugno, noi partiremo in
bicicletta diretti a L'Aquila, da Roma, via Rieti, dal Nord e quindi
attraverso Terni, dall'Adriatico. Vi invitiamo a venire con le vostre
bici, bici più treno ad esempio e, se non avete altro modo, vi invitiamo
a farvi trovare alle porte della città con le persone che amate di più
per proseguire insieme verso la piazza. Sogniamo L'Aquila invasa di
biciclette". E' il messaggio del gruppo dei Têtes de Bois al concerto in piazza Duomo, il loro invito.Due giorni di viaggio, anzi "un pellegrinaggio d'amore" in bici e anche a
piedi, da Roma e dal nord Italia: meta finale, la città ferita da ormai
quattro anni e non ancora curata, L'Aquila. Il gruppo musicale Têtes de
Bois hanno chiamato a raccolta attivisti della bicicletta, del
movimento lento e della decrescita felice per un solo, semplice e
sentito gesto: "Andiamo a L'Aquila per abbracciare i suoi abitanti" (su Facebook), come dice il cantante e leader del gruppo, Andrea Satta. Partenza da Roma il 21 giugno e arrivo, dopo 144 chilometri di percorso
in due tappe, il giorno dopo in piazza del Duomo, dove la band si
esibirà con il suo particolarissimo palco a pedali, esemplare finora
unico al mondo di 'meccanismo artistico' che trae la sua energia da 128 dinamo
collegate ad altrettante biciclette: sarà il pubblico in sella a dare
energia elettrica a luci e amplificatori della band. Ospiti speciali
della serata, Francesco Di Giacomo, storica voce del Banco del Mutuo
Soccorso, e Pino Marino. Il concerto, naturalmente gratuito, è
solo una sorta di scusa, avverte Satta, per dare un appuntamento aperto a
tutti al centro della città. In realtà la spedizione ha un obiettivo
diverso: "Andiamo a L'Aquila perché lo vogliono gli aquilani - ha detto
Satta, che insieme ai comitati locali e ai cicloattivisti romani sta
organizzando ormai da mesi la 'missione'-. Diremo con loro che la città
può rappresentare un modello nuovo di vita comune. Dovendo essere
ripristinata totalmente, può diventare una scelta per il mondo, una
città per i bambini con attenzione ai più deboli, al il tempo libero,
una città che vive il suo perimetro e ritrova le sue antiche misure,
quelle umane. La città de L'Aquila è stata offesa da cento imbroglioni e
da mille parole, mentre noi siamo per L'Aquila che riparte, siamo per
non tradire il diritto alle cose care, alle radici, agli amori
personali". "Sogniamo L'Aquila invasa di biciclette -
scrivono i Têtes sul sito, insieme agli altri promotori, ActionAid, A
Sud, Circolo Arci Querencia, Comitato 3e32, Gruppo di AQuisto Solidale,
Piazza D'Arti, Fiab -. L'Aquila deve essere restituita alla sua
bellezza, alla sua storia, all'amore degli aquilani. Nella tragedia che
l'ha devastata, i centri storici tuttora inabitabili, ha una occasione
straordinaria. L'Aquila è l'unica città con la possibilità di essere
ripensata per gli uomini e per le donne più che per le automobili.
L'Aquila dovrà essere ricostruita e restituita ai suoi abitanti che
l'aspettano da troppo tempo, bella come prima e più giusta. Perché non
rimetterla in piedi, ora che siamo ancora in tempo, che ancora molto
deve essere progettato, tenendo conto delle piccole esigenze quotidiane e
di un nuovo stile di vita?".Fonte: La Repubblica.it
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