giovedì 19 settembre 2013

Per non dimenticare: Save the Children, fermare la morte dei bimbi

 

Un mld nel mondo senza sanità. Italia non tiene fede agli impegni.

Ogni anno 6,6 milioni di bambini muoiono prima di aver compiuto 5 anni per cause prevenibili e curabili, come malaria, morbillo, polmonite, dissenteria. E la malnutrizione è la concausa della metà di queste morti. Eppure, per fermare questi morti basterebbero semplici soluzioni a basso costo come un sapone, una zanzariera, un vaccino. Protagonista della mortalità infantile, la disuguaglianza, quella tra paesi del nord e del sud del mondo, ma anche tra quintile più ricco e più povero di uno stesso paese, come si evince da rapporto "Mondi dispari. Ridurre le disuguaglianze per combattere la mortalità infantile" diffuso oggi da Save the Children in occasione del rilancio della campagna Every One. In Italia, dal 19 settembre, l'Organizzazione parte con quasi due mesi di sensibilizzazione e raccolta fondi per la campagna Every One, lanciata a livello internazionale nel 2009, per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sulla riduzione di 2/3 della mortalità infantile e di 3/4 di quella materna entro il 2015. Oltre un miliardo di persone in tutto il mondo non hanno accesso all'assistenza sanitaria e i bambini che vivono in condizioni sociali, culturali ed economiche più svantaggiate vanno incontro a maggiori probabilità di morire prima dei 5 anni. Il benessere economico del Paese spesso si accompagna solo in parte ad un miglioramento delle condizioni di vita e di salute per donne e bambini. In India, dove dal 2004 al 2012 il PIL è più che raddoppiato, non segue una pari riduzione del tasso di mortalità infantile che in otto anni si abbassa solo da 58 a 46 decessi su 1.000 nati vivi nell'arco, e anzi aumenta nel 2010 nonostante un netto aumento del PIL registrato nello stesso periodo. In Pakistan dal 2004 al 2010 il PIL è raddoppiato (da 98 milioni di dollari a 176), raggiungendo i 231 milioni nel 2012; tuttavia il ritmo osservato nella crescita del PIL non è lo stesso di quello del declino della mortalità infantile, che si è ridotta da 74,3 nel 2004 ad appena 61 nel 2012. "Fermare la mortalità materno-infantile implica un impegno focalizzato esplicitamente sui gruppi di popolazione più vulnerabili: i più poveri - spiega Claudio Tesauro, presidente di Save the Children - Fondamentale in questo quadro è l'apporto dei Paesi Grandi donatori e il rispetto degli impegni presi''. Gli impegni internazionali dell'Italia in tal senso sono disattesi: ''è stato l'unico membro del G8 a non aver ancora mantenuto fede alle promesse fatte''. Dopo 4 anni dal lancio della campagna Every One, sono 47 i Paesi dove Save the Children opera direttamente con programmi di salute materno-infantile e 1,2 miliardi di dollari i fondi raccolti in questi anni da destinare ai progetti di salute e nutrizione entro il 2015; grazie alla campagna, tra le altre cose, sono stati formati 274.962 operatori sanitari e sono state organizzate 19,3 milioni di azioni di mobilitazione per dire basta alla mortalità infantile. Dal 14 ottobre al 3 novembre, sarà attivo il numero unico solidale 45509 grazie al quale tutti potranno contribuire con 2 euro inviando un sms dai cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Nòverca o chiamando da rete fissa TeleTu e TWT. Sarà inoltre possibile donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. I fondi raccolti in Italia saranno destinati alla realizzazione di progetti in Etiopia, Malawi, Mozambico, Egitto, Nepal. Fra l'altro, anche la Lega Serie A aderisce alla Campagna Every One, promuovendo sui campi di calcio l'iniziativa "Diamo un calcio alla mortalità infantile" e dedicando così il weekend di campionato del 19 e 20 ottobre alla promozione della campagna.Fonte:Ansa.it

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