sabato 8 febbraio 2014

Locate, rogo al bar di via Jotti, per gli inquirenti è dolo




«Stavo dormendo sul divano, il mio compagno era davanti al pc quando abbiamo sentito un botto e siamo scesi di corsa in strada, in pigiama e ciabatte: abbiamo visto il bar in fiamme. Abbiamo citofonato a tutti i vicini e chiamato i vigili del fuoco». Il racconto di Chiara Visigalli, che vive al primo piano della palazzina andata in fiamme ed è pure titolare di un centro estetico che confina con il bar devastato dal rogo, è all’insegna del terrore. La sensazione vissuta la notte scorsa da una trentina di famiglie locatesi in via Nilde Jotti per gli esiti di quello che si delinea sempre più come un attentato intimidatorio nei confronti dei gestori del bar-panetteria «La dolce vita». L'origine dell’incendio sembra sia dolosa. I malviventi hanno agito dall’esterno.
Prima hanno segato una grata di ferro, poi hanno rotto la vetrata e fatto esplodere il locale. Non è ancora chiaro se il «botto» sia stato provocato da un ordigno, oppure da combustibile che avrebbe «contagiato» la bombola a gas di un frigorifero. Su questo stanno lavorando gli inquirenti. Unica certezza, l’esplosione è stata violenta, come racconta la famiglia che risiede nell’appartamento sopra l’obiettivo, ancora non dichiarato agibile dai vigili del fuoco. «Dopo il botto e gli urli siamo scappati giù», racconta Vladimiro Mezzetti . «Eravamo a letto siamo stati invasi dal fumo, siamo fuggiti in pigiama a piedi scalzi, spaventati e sconcertati – aggiunge la moglie, Silvia Cucaro – . Eravamo convinti di aver perso tutto». Il boato, poco dopo le due. Le fiamme si sono alzate altissime raggiungendo il terzo e ultimo piano mansardato dello stabile.
«Abito al secondo piano ed ero sola a casa con mio figlio di 2 anni e il cane, mio marito era al lavoro – racconta Silvia Cordovani – è stato terribile. Ho preso il bambino e Fido e ho infilato le scale. Mi sono calmata solo quando sono arrivati i miei genitori e i vicini con coperte e maglioni per ripararci dal freddo e dalla pioggia». Sono intervenuti i vigili del fuoco di Pieve e quelli di Milano. Fortunatamente nessuno degli inquilini è rimasto intossicato o ferito, così come i vigili del fuoco al lavoro per ore. Il bar distrutto dalla fiamme era stato aperto recentemente ed è di proprietà di una famiglia di imprenditori edili.Fonte: Il Giorno

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