Peschiera Borromeo (Milano), 29 maggio 2014 - A settembre avevano rapinato alcuni coetanei, derubandoli dei cellulari e anche delle scarpe di marca. Ora i bulli sono stati individuati dai carabinieri. Ieri i militari di Peschiera Borromeo hanno eseguito tre ordinanze emesse dal gip del tribunale dei minori di Milano a carico di altrettanti giovani, italiani, di età compresa tra i 15 e i 16 anni.
Due dei ragazzini sono stati affidati a una comunità, per il terzo è
stata disposta la permanenza in casa. I fatti attribuiti al trio
risalgono a nove mesi fa, quando a Peschiera la gang ha organizzato un
agguato ai danni di due adolescenti.
Le vittime sono state minacciate e costrette a consegnare le loro scarpe griffate, oltre ai telefonini. Non solo. «Guai a voi se parlate»,
hanno intimato gli aguzzini, lasciando presagire pesanti ritorsioni, se
gli aggrediti si fossero rivolti alle forze dell’ordine. L’ammonimento,
tuttavia, non ha sortito l’effetto desiderato: l’episodio è stato
denunciato e la segnalazione ha fatto partire le indagini. Ora si spera
che i provvedimenti assunti dal tribunale possano svolgere un’azione
riabilitativa e che i teppistelli acquisiscano consapevolezza di quanto
commesso.
I fatti di Peschiera riaccendono le luci sul bullismo,
un fenomeno complesso, quanto diffuso e attuale. Sono molti i modi nei
quali questo problema si manifesta, dalle scritte sui muri alle panchine
vandalizzate per arrivare, nei casi più gravi, ad aggressioni, pestaggi
e rapine. Lo scorso febbraio a Bollate una 15enne ha aspettato la sua
rivale in amore fuori dalla scuola, accusandola di averle rubato il
fidanzatino. La presunta tradita ha preso a calci la vittima, mentre un
gruppo di ragazzi filmava la scena col cellulare. Il video è poi finito
su Internet, suscitando fiumi di commenti. Nel 2010 a Cassano d’Adda due
bulli di paese sono stati arrestati, dopo aver selvaggiamente picchiato
e sequestrato un diciottenne che aveva osato corteggiare la ragazza
sbagliata.Fonte: 7giorni
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