lunedì 26 gennaio 2015

Cani maltrattati e denutriti a Tribiano: interviene l'Enpa, sigilli al capannone

Sabato scorso leGuardie Zoofile dell’ENPA di Milano sonointervenute a Tribiano per verificare lo stato di detenzione di 2 cani presenti all’interno di un cortile di un capannone industriale, in seguito a unasegnalazione un maltrattamento. Giunti sul posto gli agenti hanno potuto constatare la veridicità della segnalazione. I due cani si trovavano effettivamente costretti a vivere in condizioni di degrado: senza acqua né cibo e, negli spazi lasciati a loro disposizione, erano presenti rifiuti di ogni genere come lattine vuote di cibo per cani, detriti metallici, forbici, taglierini e materiali di risulta. A causa delle pessime condizioni di detenzione i cani risultavano essere molto aggressivi, sia nei confronti delle persone che fra di loro, come provato dalle numerose ferite e lacerazioni ancora sanguinanti presenti sul muso. La situazione, come hanno accertato gli operanti parlando con dei testimoni, andava avanti da diverso tempo in quanto la ditta era abbandonata ed il proprietario risultava irreperibile. Date le condizioni di custodia assolutamente inadeguate e la situazione di pericolo in cui si trovavano le Guardie Zoofile ENPA hanno ravvisato la sussistenza del maltrattamento, secondo quanto previsto dall’articolo 544 ter del Codice Penale, e hanno proceduto al sequestro dei due cani e del capannone industriale. Il titolare dell’azienda, già noto ai Carabinieri di Paullo che hanno collaborato nell’operazione, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lodi. “I cani al momento della cattura per il trasferimento al canile veterinario della ASL erano particolarmente stressati e agitati, data la situazione in cui vivevano, a tal punto che non è stato neanche possibile rilevare il microchip identificativo”, ha dichiarato il Capo Nucleo e Presidente di ENPA Milano Ermanno Giudici “Una volta constatata la flagranza del reato, messo al corrente il Pubblico ministero di turno, siamo riusciti a interrompere tempestivamente questo stato di sofferenza degli animali, procedendo al loro sequestro e ponendo i sigilli al capannone”.Fonte: Il Giorno

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