San Giuliano, San Donato e Melegnano al lavoro assieme a Fondazione Cariplo e Legambiente, per ridare identità all’importante bacino idrico sudmilanese
In base agli ultimi dati disponibili di Arpa
Lombardia, riferiti al 2013, lo stato del fiume Lambro per quel che riguarda il
tratto compreso tra Peschiera Borromeo e Sant’Angelo lodigiano è da
considerarsi “cattivo”. Ciò è dovuto alla scarsità della componente biologica
nell'acqua, cioè di quella diversità di organismi, dai protozoi ai pesci, la
cui presenza permette di affermare che un corso d'acqua sia vivo e vitale. Tale
situazione viene poi ulteriormente compromessa dal problema dell’urbanizzazione
eccessiva. L’insieme dei comuni il cui territorio è attraversato dal tratto
milanese del Lambro, infatti, è interamente urbanizzato su ben 18mila ettari di
suolo, dove il cemento di case, fabbriche e infrastrutture non ha risparmiato i
suoli agricoli. Proprio per rimediare a questo quadro sconfortante prende vita
il progetto “VOLARE - ValOrizzare il fiume LAmbro nella Rete Ecologica
regionale”, presentato nei giorni scorsi a San Giuliano. Finanziato da
Fondazione Cariplo e promosso dal Comune sangiulianese con un pool di partner
(Comuni di San Donato M.se e Melegnano, Istituto Nazionale di Urbanistica e
Legambiente Lombardia), VOLARE si propone di rimettere al centro il paesaggio
del fiume e dei corsi d'acqua minori, avviando lo studio di fattibilità che
porterà alla nascita di un vero e proprio corridoio ecologico. All’atto pratico
verranno attuati interventi come l’analisi delle acque e la riqualificazione
del paesaggio, ripristinando o creando ex-novo ecosistemi ed elementi del
paesaggio rurale laddove il cemento li abbia compromessi.Fonte: 7giorni
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