lunedì 5 gennaio 2015

Marò operato al Policlinico di San Donato: "Esito positivo"


E' stato operato al Policlinico San Donato il marò Massimiliano La Torre, con esito positivo. Lo comunica l'ospedale, sulla procedura di cardiologia interventistica nei confronti del fuciliere di marina ricoverato nei giorni scorsi. L'intervento è stato eseguito alle 8.30, per la chiusura del PFO (forame ovale pervio), dal dottor Mario Carminati, responsabile della U.O. di Cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell'adulto. La decisione di sottoporre il paziente a tale procedura, spiega la nota, è stata presa dopo che gli accertamenti diagnostici eseguiti in precedenza non hanno identificato fattori di rischio ricollegabili all'evento ischemico subìto dal paziente, se non appunto la presenza di PFO.
LA DEGENZA - Latorre non può ricevere alcuna visita, anche di persone che ricoprono cariche istituzionali. Il divieto sarebbe arrivato dal ministero della Difesa per evitare qualsiasi contatto con estranei. Per questo il fuciliere è ricoverato in una stanza nel reparto solventi "blindatissimo", piantonato da carabinieri in borghese. L'unica al suo capezzale è la compagna Paola Moschetti che ha spiegato: «Tecnicamente l'intervento pare riuscito. Massimiliano si sta risvegliando: ora dovrà recuperare e avrà bisogno di tranquillità e di riprendersi. L'intervento al cuore non è uno scherzo».
Non si sa quando Latorre lascerà l'ospedale. Si sa invece che in casi di operazioni come quella alla quale è stato sottoposto oggi, il periodo di degenza dura un paio di giorni. Poi, in genere, è il medico curante a stabilire la durata della convalescenza a casa alla quale si aggiungono controlli periodici. Il marò lo scorso agosto era stato colpito da una grave ischemia e, per questo, gli era stato concesso il permesso di rientrare in Italia dall'India per curarsi. Permesso che scade entro la mezzanotte del prossimo 12 gennaio.
IL MEDICO INDIANO - Il medico indiano, che aveva curato Massimiliano Latorre, gli aveva consigliato di sottoporsi a degli esami cardiologici. Lo ha rivelato oggi all'Ansa il dottor Rajeev Ranjan, neurologo dell'ospedale Sir Ganga Ram di New Delhi, dove il Fuciliere era stato ricoverato dopo l'ictus che lo aveva colpito a settembre. «Nel mio rapporto di dimissione del paziente - ha detto - avevo indicato la necessità di approfondire i controlli al cuore per verificare le possibili cause dell'ischemia cerebrale».
L'INTERVENTO - Il forame ovale pervio è un'anomalia cardiaca in cui l'atrio destro comunica con l'atrio sinistro, a causa della pervietà del forame ovale, permettendo così il passaggio di una quantità più o meno rilevante di sangue dall'atrio destro all'atrio sinistro. Tale anomalia è diffusa in una percentuale tra il 15 e il 30% della popolazione normale, senza necessariamente determinare conseguenze clinicamente rilevanti. Tuttavia lo shunt destro-sinistro può essere fonte di "embolia paradossa": un trombo presente in atrio destro può cioè passare in atrio sinistro ed entrare nella circolazione sistemica. Se tale trombo, anche di piccole dimensioni, entra in un'arteria cerebrale può occluderla causando un'ischemia cerebrale più o meno grave. La procedura di chiusura del PFO è stata eseguita introducendo attraverso la vena femorale un catetere che ha raggiunto l'atrio destro e, attraverso il PFO, l'atrio sinistro. Un dispositivo occlusore (denominato comunemente "ombrellino"), avanzato all'interno del catetere, è stato posizionato a livello del setto interatriale, chiudendo in tal modo la comunicazione tra i due atrii. Il perfetto posizionamento dell'ombrellino è stato verificato sia con i monitor della fluoroscopia che con l'ecocardiogramma transesofageo.Fonte: Il Giorno

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