La cosa
era stata smentita più volte: ma c'è un bando da 2 milioni e 600mila euro per
una ditta che posi "gli allestimenti delle quinte di camouflage".
Tradotto: la copertura di quello che non si riesce a finire.
Qualche settimana fa, osservando i dati di OpenExpo, era facile
vedere come lo stato effettivo-tecnico del lavori finiti fosse al 9%. Meno di
due mesi al 1 maggio 2015. Numero molto inquietante. Ne scrisse con un
dettagliato articolo Alessandro Da Rold su Linkiesta, ne
scrisse MilanoToday. Su queste stesse pagine, MilanoToday ricevette
commenti d'insulti.
In questo lasso di tempo la società dell'Esposizione universale, per voce
dell'ad Giuseppe Sala, ha cercato, anche con rabbia, di versare
acqua sul fuoco: "Siamo al 90%", ha detto Sala la scorsa settimana.
"Sono sicuro che ce la faremo", ha ribadito Roberto Maroni, presidente
regionale.
L'arrivo del premier Matteo Renzi, poi, ha dato la scossa d'ottimismo:
"Nonostante i gufi, noi saremo pronti. E l'Italia non farà una
figuraccia", ha chiosato Renzi, fresco di elicottero, giacca e
camicia nonostante i 10 gradi.
La verità forse sta nel mezzo. Lo pensano gli operai che ci lavorano:
facce stanche e devastate dal lavoro, sorridono con spirito aziendalista alle
domande ("Sì, certo, ce la faremo") ma a taccuini riposti confidano che "è durissima",
si "lavora giorno e notte senza sosta" e "se piove è un
problema". Nel senso che, sì, Expo aprirà per tempo, tra fanfare e
spettacoli di luci, davanti agli occhi del mondo. Ma quel forse significa che
il progetto originale 'venduto' dall'ex sindaco Letizia Moratti è
stato deturpato, rivisto, ammaestrato, ridotto, rimpicciolito.
C'è un bando non pubblicizzato da nessuno. Expo 2015 ha
bisogno della "posa in opera, degli “External exhibition elements”, degli
allestimenti delle quinte di camouflage, nonché dell’installazione dell’arredo
urbano del Sito Espositivo". Tradotto: bisogna mettere un po' di pezze.
Bisogna coprire cosa non si riesce a finire. La cosa era stata
smentita più volte, ma c'è l'ufficialità (qui). Gara consistente, da quasi 3 milioni di euro. Scade
il 26 marzo.
Di sicuro, Renzi-Maroni-Sala saranno ottimisti sul fatto che
si riuscirà a trovare l'azienda giusta in tempo. Fonte: MilanoToday
Nessun commento:
Posta un commento