venerdì 27 marzo 2015

San Giuliano, anche l’Amsa chiede un maxi risarcimento

Amsa chiede al Tar (Tribunale amministrativo) un risarcimento di 5 milioni di euro nel caso in cui dovesse perdere la propria battaglia contro l’assegnazione del servizio di igiene ambientale alla Sangalli. Certo, dopo il caso Sister Scarl, che si è chiuso con una sentenza in base alla quale l’ente dovrà pagare oltre 4 milioni di euro, un ulteriore esborso di questa portata trascinerebbe il Comune di San Giuliano sul lastrico.
Intanto, l’udienza che avrebbe dovuto tenersi in data 1 aprile è slittata al 4 giugno proprio a seguito dei motivi aggiunti presentati da Amsa che hanno richiesto tempi più lunghi per esaminare tutta la documentazione.
Risale al novembre scorso il ricorso con cui il colosso milanese aveva impugnato l’assegnazione del bando da oltre 40 milioni di euro alla concorrente Sangalli. Il Tar in prima battuta aveva anche concesso la sospensiva, che avrebbe impedito l’assegnazione, in attesa della sentenza. Un provvedimento quest’ultimo che nel mese di dicembre è stato poi annullato dal Consiglio di Stato a cui si era rivolto il Comune, impugnando la sospensiva.
Il passo successivo risale a febbraio, in cui Sangalli si è insediata nella gestione del servizio, in attesa della decisione del Tar. A questo punto, se vincesse la battaglia legale, Amsa subentrerebbe a Sangalli nella gestione del servizio e la partita si chiuderebbe con un rimborso alla Sangalli per il periodo di alcuni mesi in cui si è occupata dallo smaltimento dei rifiuti e della pulizia della città. Mentre in caso di perdita del ricorso, Amsa chiede un risarcimento milionario.
Sembra che l’istanza sia legata alla decisione del Comune di procedere con il passaggio del servizio alla Sangalli, senza attendere il responso del Tar. Il tutto nonostante il Consiglio di Stato nel proprio dispositivo avesse ritenuto «più confacente all’interesse pubblico mantenere inalterata la situazione esistente».
Ma sulle motivazioni per il momento ci sono solo ipotesi, mentre è ufficiale l’entità dell’importo richiesto. Una notizia che fa tremare ancora una volta i conti del municipio. Il sindaco Alessandro Lorenzano ieri ha commentato: «Legittimo il ricorso presentato da Amsa, al fine di chiedere una verifica della correttezza della procedure, ma è incomprensibile la richiesta di un indennizzo nel caso in cui non dovesse avere la meglio».
Certo, visto il clima, con l’iter aperto per il fallimento di Genia e l’ingente somma che deve essere corrisposta alla Sister Scarl, a questo punto si è aperto un nuovo interrogativo che si scioglierà solo con la sentenza del Tar.Fonte: Il Cittadino

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