mercoledì 15 aprile 2015

Pittura e Arte: Il più originale Artista dell' Ottocento napoletano, Gioacchino TOMA


Gioacchino TOMA (Galatina LE, 1836 - Napoli, 1891) - "Ritratto" 

Nell'unica opera letteraria di cui fu autore, Ricordi di un orfano, il Toma, descrivendo la sua infanzia di orfano privo di affetti, delineò una sufficiente guida per capire la sua personalità artistica. Infatti le vicende tragiche della sua adolescenza impregnarono la sua opera di tristezza, tanto che la critica ufficiale dell'epoca lo definì il pittore del grigio.
Ben presto si trasferì a Napoli, dove iniziò una vita di sacrifici e di prove estenuanti. Fu arrestato come cospiratore e mandato al confino a San Gregorio Matese in provincia di Caserta, dove rafforzò un carattere fermo e deciso contro ogni forma di violenza. Qui entrò in contatto con il patriotaBeniamino Caso, ed entrò a far parte della Legione del Matese che combatté al fianco dei garibaldini nel periodo dell'unità d'Italia.
Nel 1853 partecipò ad una mostra con un dipinto dal titolo Erminia del Tasso. Tornato a Napoli si arruolò come volontario garibaldino, ma fu preso ed incarcerato nelle prigioni d'Isernia. Liberato dall'esercito garibaldino, tornò a Napoli dove divenne professore di disegno nell'Istituto di Belle Arti e direttore della scuola di disegno applicato all'arte.
Negli anni ottanta la sua produzione artistica si delineò secondo una sua propria corrente espressiva che, se pur impregnata di verismo, rimase capace di interpretare l'ultima realtà dell'animo umano. Morì nel 1891.

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