domenica 21 giugno 2015

San Giuliano, da quattro anni il sottopasso è sott’acqua. Cittadini in canoa

Il sottopasso Ikea, a quattro anni dalla sua inaugurazione, naviga ancora in cattive acque
Non è un modo di dire ma la pura realtà: 6 milioni di litri d’acqua, pari al contenuto di due piscine olimpioniche, sommergono l’opera viabilistica che dovrebbe congiungere le frazioni di Civesio e Sesto Ulteriano superando la bretella autostradale. Sicuramente una soluzione importante per mitigare il traffico congestionato delle ore di punta. Negli anni si sono succedute proteste da parte dei cittadini e rassicurazioni da parte delle autorità. Nel 2014 è intervenuta la Protezione Civile che ha prosciugato il sottopasso ma inutilmente: mancavano le condizioni di sicurezza per riaprire la viabilità e infatti poco dopo, come da copione, l’acqua ha ripreso il sopravvento. Ieri l’ennesima denuncia arrivata è arrivata dagli attivisti di Sinistra Ecologia e Libertà che hanno inscenato una singolare protesta: l’attraversamento del sottopasso in canoa. Sulle sponde e nell’acqua, profonda almeno due metri, la natura sta riprendendo il sopravvento: sono stati avvistate nutrie, una tartarughina e addirittura dei piccoli pesci. È quanto ha raccontato Massimo Molteni, capogruppo Sel, ideatore dell’iniziativa. «Paradossalmente – spiega – si sta creando una sorta di oasi naturale quando a noi servirebbe che rimanesse solo il cemento». La storia del sottopasso alla tangenziale, costato 7 milioni, è travagliata fino dalla sua presa in carico da parte del Comune nel maggio 2011. Pochi mesi dopo la sua inaugurazione, infatti, sono iniziati i primi allagamenti che avrebbero richiesto una spesa per riparare le pompe idrauliche, necessarie per aspirare le acque piovane e di falda, danneggiate dalle intemperie e da una serie di atti vandalici. «Un intervento stimato sui 50mila euro – ha affermato Molteni – che è stato a più riprese promesso dall’amministrazione comunale ma mai portato a compimento. Il timore è che, col tempo, al problema legato al sistema idraulico mal funzionante potrebbero essersi aggiunti i danni legati al disuso. Al di là delle valutazioni sull’opportunità di un investimento di tale portata,la mancata manutenzione di un’opera del genere dimostra un’evidente carenza. Questo è un esempio fra i più eclatanti ma ce ne sarebbero molti altri da fare». Non solo i militanti di Sel ma anche gli abitanti delle frazioni sono accorsi a vedere la partenza delle due canoe. «Sarebbe una via di comunicazione molto utile – hanno affermato in molti – peccato che non la si sia mai potuta utilizzare». Due canoe, accompagnate dagli applausi dei cittadini presenti, hanno a più riprese attraversato il sottopasso trasportando una simbolica «zattera» in cima alla quale era posizionata una bandiera nera con tanto di teschio. «È la metafora di San Giuliano – hanno spiegato i manifestanti – la nostra città è come il Titanic che ha cozzato contro un iceberg chiamato Genia. Ora è rimasta una scialuppa. Perché la bandiera nera? Perché speriamo che, prima o poi, si riesca a trovare un tesoro nascosto dai pirati». Fonte: Il Giorno

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