mercoledì 29 luglio 2015

San Donato: Il Pratone si tinge di verde.

Più verde e meno case sul Pratone. L’Amministrazione comunale ha cambiato in corsa le previsioni urbanistiche sull’area centrale della città, il cosiddetto Pratone, un rettangolo verde di circa 10 ettari ritagliato dalle vie Gramsci, Europa Bis e Martiri di Cefalonia, incluse nel Piano Integrato di Intervento (PII) riguardante le aree “De Gasperi Ovest, Centro città e Sottostazione Elettrica”. La decisione dell’esecutivo determina la riduzione delle volumetrie per ben 36mila metri cubi e la cancellazione dell’edificabilità lungo via Martiri di Cefalonia. I volumi stornati saranno in parte ridistribuiti sul Pratone stesso in aree già interessate all’edificazione e sicuramente meno impattanti, lasciando comunque l’intera sezione centrale a verde pubblico, e in parte trasferiti sul comparto De Gasperi Ovest secondo quote che saranno successivamente individuate. Lo schema approvato in Giunta nella giornata di ieri è frutto di un nuovo accordo definito con la proprietà dell’area. «Sono molto soddisfatto di questo risultato – spiega il sindaco Andrea Checchi – che costituisce, dopo la Campagnetta, un’altra tappa importante della nostra idea di una città più verde e in grado di garantire una migliore qualità della vita nel rispetto dei diritti maturati dai singoli operatori commerciali. Il Pratone, a questo punto, diventerà davvero un grande parco urbano, altamente fruibile, e allo stesso tempo saremo in grado di offrire soluzioni adeguate a migliorare la viabilità e la sicurezza delle vie Gramsci e Cefalonia. Nei prossimi mesi lavoreremo con la controparte per definire il dettaglio degli spostamenti volumetrici onde armonizzarli al più possibile con le realtà residenziali esistenti». Fonte: MilanoToday


DALL’ENI AI COLOSSI IMMOBILIARI NESSUNO HA MAI REALIZZATO GLI INVESTIMENTI PREVISTI

Il Pratone è appartenuto all’Eni ed è stato anche il più pregiato tassello di un piano di dismissione con cui la multinazionale petrolifera in passato aveva ceduto aree edificabili del territorio ai privati e impianti di interesse pubblico a l’ente locale. Il paniere comprendeva anche il Centro sportivo Mattei, oltre a una serie di beni, parte dei quali sono passati al Comune. Dopodiché negli ultimi anni il Pratone è stato acquistato e rivenduto da colossi immobiliari, che però non hanno mai avviato gli investimenti previsti, lasciando che il gioiello rimanesse un prato, per la soddisfazione dei sandonatesi che da tempo temono l’arrivo di palazzi in un luogo che i cittadini vorrebbero rimanesse verde, come è sempre stato. In un primo tempo l’area è passata da Eni alla finanziaria First Atlantic Real Estate che l’aveva poi ceduta a l’immobiliarista Giuseppe Statuto, dopodiché è stata ceduta a un fondo di investimento e infine negli anni scorsi la parte edificabile è stata acquistata dai Caltagirone. L’ultimo sviluppo risale al 2013, quando il Comune di San Donato ha annunciato la predisposizione di un nuovo schema urbanistico con lo stralcio degli edifici previsti nel disegno iniziale sul lato di via Martiri di Cefalonia dove avrebbero dovuto sorgere quattro torri di 9 piani ciascuna.Questo lo sviluppo più recente rispetto al piano che era stato disegnato dopo il percorso di progettazione partecipata curato da professionisti dell’urbanistica.Ma sino ad ora né Eni, né i proprietari che si sono avvicendati,ma nemmeno il Comune, erano mai intervenuti sul Pratone, se non per gli interventi di taglio dell’erba. A breve partiranno i lavori per la stesura di un progetto che dovrebbe consentire ai sandonatesi di utilizzare al meglio lo spazio verde del centro città. Fonte: Il Cittadino

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